Laureati con reddito di cittadinanza: 460 posti in ballo, si presentano solo 61

Laureati con reddito di cittadinanza: 460 posti in ballo, si presentano solo 61
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UDINE - Alla fiera del lavoro di sabato scorso organizzata dall'ateneo friulano, al Teatro Nuovo di Udine, era pronta per loro, con in mano una laurea e il reddito di cittadinanza, una corsia preferenziale durante l'ultima ora dei colloqui. In ballo, 460 posti di lavoro messi sul piatto da oltre settanta aziende, anche di primissimo piano. Ci sarà stata la corsa? L'arrembaggio? Tutt'altro. Con un certo sgomento gli organizzatori (la fiera è nata da un'idea dell'Associazione dei laureati in Ingegneria gestionale dell'Università di Udine) hanno dovuto constatare che sui 251 laureati che percepiscono il reddito di cittadinanza in Friuli Venezia Giulia (su un totale di 5.935 beneficiari, secondo il dato al 5 novembre scorso) invitati «via sms, mail e con chiamata per ogni persona», grazie alla collaborazione attiva della Regione e dell'Inps, «solo 61 hanno accettato di fare i colloqui, perché gli altri  hanno detto che avevano altri impegni», come spiega il presidente di Alig, Marco Sartor (che è anche delegato del rettore Roberto Pinton). E, alla fine, il giorno fatidico, al Teatro «si sono presentati solo in dieci».

IL DATONon bastasse, «abbiamo fatto delle interviste a campione. Tre su cinque non avevano neppure il curriculum. Il che vuol dire il 70 per cento». E questo, visto che si trattava del «primo tentativo formale in regione di cercare di trovare un'occupazione ai laureati che percepiscono il reddito di cittadinanza», non è certo un bel segnale. La formalità non deriva solo dal fatto che ad organizzare la Fiera fosse l'ateneo, ma dalle istituzioni coinvolte nella chiamata dei beneficiari del reddito di cittadinanza. All'appello di Alig, infatti, hanno risposto sia la Regione, che attraverso i suoi servizi pubblici per il lavoro ha invitato i 251 detentori del bonus (e di una laurea) all'evento («Gli uffici regionali li hanno chiamati uno ad uno»), sia l'Inps Fvg, che ha «pubblicato sul suo sito una segnalazione» dell'iniziativa, che ha visto anche un talk show con Anna Mareschi Danieli (Confindustria Udine), Antonio Volpin (McKinsey), Giovanni Tavaglione (coach del campione Giorgio Petrosyan) e Alberto Felice De Toni (presidente Crui ed ex rettore). Insomma, secondo Sartor, «più di così non si poteva fare.
LA RIFLESSIONEAmara la sua conclusione. «Ritengo che i doveri e i diritti di quanti percepiscono il reddito di cittadinanza vadano bilanciati. Non contesto i loro diritti, ma ritengo che queste persone dovrebbero perdere questi diritti se non si impegnano a trovare lavoro. Quanto successo sabato per me è incomprensibile e inammissibile». Dovrebbero perdere il contributo, a suo parere? «Dovrebbero almeno giustificare per motivi seri l'assenza». In un momento di crisi, un posto di lavoro non è uno scherzo. «Le 460 posizioni offerte alla fiera erano per laureati in ogni disciplina. Ad esempio 27 aziende su 70 cercavano anche laureati in discipline umanistiche», rammenta Sartor.

Camilla De Mori
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Il Gazzettino