Rapina con pistola in gastronomia al D+, è caccia a una coppia di ragazzi in scooter

Il supermercato D+ di Salzano
NOALE/SALZANO - È caccia alla coppia diabolica. Quella composta da due ragazzi in scooter. Specialità: rapina con pistola. Due i colpi messi a segno con lucida...

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NOALE/SALZANO - È caccia alla coppia diabolica. Quella composta da due ragazzi in scooter. Specialità: rapina con pistola. Due i colpi messi a segno con lucida determinazione questa settimana nel Miranese. Il più recente, ieri, attorno a mezzogiorno ai danni della gastronomia della catena Roma Gianfranco, situata all’ingresso del D+ in via Roma a Salzano. Un blitz in mezzo ai clienti intenti, alla vigilia della Festa dei Lavoratori, ad acquistare la carne per le tradizionali grigliate.

A fare irruzione è sempre quello con l’arma in pugno che stavolta rivolge contro una delle commesse, quella più giovane alla cassa. Vuole i soldi, contanti, tutti quelli che sono nel registratore. Indossa la mascherina chirurgica. All’interno del negozio scende il gelo. L’azione dura non più di un paio di minuti. Poi la fuga saltando in sella al motorino guidato dal complice. Il tempo di riaversi dallo choc ed ecco la telefonata al 112, la gazzella dei carabinieri che si precipita sul posto e l’avvio delle indagini. Indizi utili arriveranno anche dalla visione dei video registrati dal sistema di video sorveglianza del punto vendita.

Il raid al Despar

Il raid è la fotocopia di quello messo a segno tre giorni innanzi, mercoledì, più o meno alla stessa ora, e a poca distanza, nel comune di Noale. Nel mirino dei due è finito il Despar Tribù di via Giovanni Battista Rossi. Sono le 11.50 quando entra in azione l’autore materiale delle rapine. Quello armato, quello che si finge cliente e poi una volta giunto alla cassa per pagare, sfodera il “ferro”. E minaccia. Ha il visto nascosto da una sorta di passamontagna. La canna puntata alla tempia della madre della titolare e l’intimazione di consegnare tutti i soldi, circa trecento euro. Anche in questo caso ci sono alcuni acquirenti che di fronte alla scena rimangono raggelati. Anche qui pochi minuti che sembrano una eternità. Poi la solita fuga sul solito scooter. Sul fronte delle indagini, serrate, si fa strada l’ipotesi che i due, piuttosto giovani e italiani, possano essere i medesimi che hanno firmato la rapina, l’altra settimana, in un bar tabaccheria di Sottomarina. Troppe le analogie per non poter fare un collegamento. L’età dei protagonisti, l’onnipresente scooter e l’onnipresente pistola. In quel caso a vedersi la pistola davanti alla faccia è stata la moglie, ottantenne, del titolare della Tavernetta, sul Lungomare Adriatico. Cambia solo l’orario perché i due entrano in scena verso le 20.30. Bottino attorno ai duecento euro.

 

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Il Gazzettino