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CASALE SUL SILE - Sono saliti sul tetto di un vecchio capannone per fare un video e un po’ di selfie. Una bravata che ha il sapore della sfida quando si hanno 14 anni. Ma che, invece, si è trasformata in un incubo che poteva diventare tragedia. I tre amici di scuola, venerdì sera, hanno sfidato i divieti, i cancelli chiusi di una fabbrica dismessa da tempo, la Foffano di Casale sul Sile, e i portoni sbarrati dove una volta venivano stipati legnami e assi da costruzioni. Raggiunto il tetto, però, non hanno fatto in tempo nemmeno a puntare il cellulare con loro tre in primo piano e la vecchia fabbrica a fare da sfondo. Il 14enne, che ha compiuti gli anni a dicembre scorso, ha messo il piede su un lucernario. Il plexiglass, ingrigito dal tempo, tanto da diventare un tutt’uno col tetto del capannone, ha ceduto e il ragazzo è precipitato da un’altezza di 15 metri. L’incidente è avvenuto verso le 19,15, nella ditta situata all’incrocio tra via San Michele e via Riviera Fornaci, a Casale, a una decina di chilometri da Treviso. Ferito in modo gravissimo, il minorenne è stato intubato sul posto e trasportato all’ospedale di Treviso dove è tuttora ricoverato in terapia intensiva. A preoccupare un grave trauma addominale, oltre alle fratture agli arti. Ieri pomeriggio, il ragazzino era vigile e i medici, pur non avendo sciolto la prognosi, sperano in una sua ripresa.
AL CAPEZZALE
Al suo capezzale, i genitori, la sorella e gli amici. «Sono fiduciosa - ha detto la mamma - mio figlio si riprenderà.
LA RICOSTRUZIONE
Secondo le prime ricostruzioni ad opera dei carabinieri, che hanno sentito ieri i due amici del ferito, i ragazzini si sono introdotti nell’ampia proprietà scavalcando la cancellata. Una volta all’interno si son o diretta sul retro di un capannone, che dà verso il fiume. Sono riusciti a penetrare all’interno e hanno così raggiunto una scala che conduce al piano superiore, quindi fino sul tetto. Non hanno capito che quell’edificio nascondeva numerose insidie. Abbandonato da tempo, con un tetto reso pericolante e, soprattutto, incolore, non si sono accorti di mettere un piede in fallo sul plexiglass del lucernario. Che non ha retto il peso del minorenne. Gli amici corrono, col cuore in gola. Avvisano i soccorsi. E in una manciata di minuti sul posto sono accorse ambulanza, automedica ed elicottero del Suem 118, seguiti da una squadra dei vigili del fuoco e una pattuglia dei carabinieri della compagnia di Treviso. Oggi è il giorno delle indagini. I carabinieri hanno verificato l’esistenza di una serie di denunce del vecchio proprietario della fabbrica per intrusione di ragazzini. Poi, la fabbrica è andata all’asta e non è stata segnalata alcuna invasione di luogo privato. Fino a venerdì sera.
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Il Gazzettino