Raduno Triveneto con 12mila alpini: il prefetto fa il punto sull'evento di metà giugno con 25 sezioni Ana

Raduno Triveneto con 12mila alpini: il programma dell'evento di metà giugno con 25 sezioni Ana
BELLUNO - Il prefetto di Belluno, Mariano Savastano, ieri mattina a Palazzo dei Rettori, ha illustrato il programma del Raduno Triveneto degli alpini che avrà luogo il...

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BELLUNO - Il prefetto di Belluno, Mariano Savastano, ieri mattina a Palazzo dei Rettori, ha illustrato il programma del Raduno Triveneto degli alpini che avrà luogo il 16-17-18 giugno 2023. Un evento che coinvolgerà le 25 Sezioni del Triveneto dell'associazione d'arma per il quale la città di Belluno sta predisponendo l'accoglienza per un numero stimato di 12mila presenze. Circa 3-4mila al giorno. Saranno infatti molte le penne nere che saranno ospitate nel Capoluogo dolomitico e nei comuni limitrofi richiamate anche, negli affetti tra commilitoni, di quella che fu la Brigata alpina Cadore che era una delle cinque brigate alpine dell'Esercito italiano. Essa aveva il quartier generale proprio a Belluno e venne sciolta nel 1997. Rimasero in vita il 7º Alpini e il 16º Belluno, che passarono alle dipendenze della Brigata Alpina Julia. Nel 2004 anche il 16º Belluno venne soppresso. Rimane in vita ad oggi il solo 7º Alpini, che trasferitosi nella storica sede di Belluno, continua a tramandare le tradizioni della disciolta Brigata Alpina Cadore.


IL PROGRAMMA
Si comincerà sabato mattina sul piazzale del Nevegal con l'alzabandiera e una prima sfilata fino al santuario, dove si terrà la messa. Questo per ricordare la costruzione della seggiovia da parte del Settimo alpini, così come del rifugio Brigata Cadore, realizzato dall'artiglieria da montagna. Alle 10 l'alzabandiera a cui seguirà la formazione del corteo per la sfilata verso il santuario Maria Immacolata "Nostra Signora di Lourdes", quindi la benedizione della corona ai Caduti che partirà per il Sacello al Col Visentin e sarà deposta alla lapide del 5° Reggimento artiglieria di montagna. Alle 10.30 la messa in onore dei Caduti celebrata dal vescovo Renato Marangoni. A Belluno ci sarà l'apertura della cittadella militare alla caserma del Settimo e di quella della protezione civile al parco Città di Bologna. Il punto ristoro sarà invece posizionato in piazza Piloni, ma chiaramente non potrà soddisfare la richiesta di tutti i presenti.


DALLA TAVOLA ALLA SFILATA
Ecco perché si è aperta la collaborazione con Confcommercio e Federalberghi per pensare al "piatto dell'alpino" che caratterizzi anche la giornata. Quali saranno i momenti più importanti? Oltre alla grande sfilata del 18 giugno che prenderà l'avvio da Cavarzano a piazza dei Martiri, ci sarà il carosello della brigata alpina Cadore in piazza Duomo e un altro momento musicale al teatro Comunale con i cori delle ex brigate alpine Cadore e Julia, oltre al grande concerto finale alla Spes Arena, sempre della Cadore. Il raduno si concentrerà sulla commemorazione dei 60 anni dal disastro del Vajont e sulla figura dei soccorritori. Dal 10 giugno, infatti, Palazzo Bembo ospiterà la mostra "Il Vajont la tragedia ed i soccorsi". Anche gli alpini diedero un forte contributo durante il disastro, si racconta che pochi minuti dopo la tragedia, nella caserma del Settimo alpini e del Sesto artiglieria da montagna, stava già suonando l'allarme e il giorno successivo anche quelli in concedo si recarono a Longarone per prestare soccorso, recuperare le salme e portare conforto alla popolazione.


PASSAGGIO DELLA "STECCA"


La giornata del raduno, domenica 18. Alle 9.30 sarà previsto l'ammassamento nelle vie dei quartieri di Cavarzano. Alle 10.15 la partenza da piazzale Vittime di via Fani, resa degli onori alla massima autorità, al gonfaloni, al labaro nazionale Ana e quindi lo sfilamento dal ponte degli alpini, viale Fantuzzi, via Segato, Loreto, Matteotti, piazza dei Martiri, piazza Vittorio Emanuele, via Roa, piazza Santo Stefano e scioglimento in via Simon da Cusighe. Alle 11 gli alpini attraverseranno in piazza dei Martiri con il passaggio della "Stecca" tra la sezione Ana di Belluno e quella di Venezia. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino