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TREVISO - Per un punto Martin perse la cappa. In questo caso, per un componente in meno la sentenza della Commissione per gli esercenti le professioni sanitarie è stata annullata dalla Cassazione. Un vizio di forma che azzera la radiazione del cardiologo Roberto Gava. Il medico, riferimento della galassia no Vax ben prima del Covid, era stato radiato dall'Ordine dei medici di Treviso nel 2017. Gli ermellini hanno cassato la sentenza per un problema di numeri: la Commissione centrale per gli esercenti le professioni sanitarie, l'organo giudicante del Ministero della Salute, doveva essere composta da cinque membri e non da quattro, cioè il presidente e tre giudici a latere. Ora il procedimento è da rifare.
Radiazione annullata
La decisione della Commissione medica era stata impugnata dal cardiologo, che lavorava per l'Usl nel distretto di Castelfranco, dinnanzi alla Commissione centrale per gli esercenti le Professioni sanitarie, che l'11 novembre 2020 aveva rigettato il ricorso.
Motivazioni
Il medico, difeso dall'avvocato Francesco Volpe, ha presentato una serie di motivazioni di impugnazione davanti alla Corte di Cassazione, compreso il fatto che nella Commissione giudicante non avrebbe dovuto figurare un medico in quanto aveva pubblicato un articolo su una rivista in cui anticipava la propria posizione in merito alle questioni affrontate da Gava e che avevano determinato l'apertura del procedimento disciplinare. Oltre a un'altra serie di quesiti relativi alla divulgazione di pratiche alternative al vaccino, senza la contestazione di pratiche terapeutiche scorrette. Il braccio di ferro tra il dottor Gava e l'Ordine del medici aveva suscitato l'interesse non soltanto della comunità scientifica ma anche dei tanti pazienti divisi tra la scelta vaccinale per i propri figli e quella di metodi alternativi. Processi, ricorsi e controricorsi che hanno scandito gli ultimi sei anni. E adesso è tutto da rifare. La Corte di Cassazione conclude, nella motivazioni: «L'accoglimento del secondo ricorso (la composizione della commissione ndr.) determina l'assorbimento dei restanti motivi». E tutti i nodi tornano al pettine. Perchè la Commissione disciplinare li sciolga, di nuovo. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino