BELLUNO - Molti, in questi anni, hanno denunciato (anche attraverso le pagine del Gazzettino) come il ponte di San Felice stia cadendo letteralmente a pezzi. Nessuno, però,...
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Il ponte di San Felice era stato oggetto una dozzina di anni fa di un intervento per l'allargamento nell'ambito della sistemazione della nuova viabilità tra Destra e Sinistra Piave. A preoccupare chi ha a cuore il caso, sono le vecchie strutture delle quali, magari anche per motivi comprensibilissimi, date le ristrettezze dei bilanci degli enti pubblici, non ci si è adeguatamente occupati. Il calcestruzzo è stato spesso segnalato - si sta sgretolando e lascia allo scoperto, quindi all'opera disgregatrice degli agenti esogeni - i ferri interni che sono ormai arrugginiti e che, di questo passo, diventeranno assai meno resistenti. Una richiesta di intervento per il ponte San Felice è stata presentata (con un'interrogazione al sindaco di Sedico, Stefano Deon) dal gruppo di minoranza Cittadini al centro. «Siamo preoccupati vi si legge - delle segnalazioni ricevute da alcuni cittadini circa le precarie condizioni in cui versano le arcate del ponte San Felice. Già in un precedente articolo apparso sul Gazzettino si denunciavano le condizioni di degrado della struttura, e valutata l'importanza di un simile manufatto, arteria fondamentale di unione tra la Destra e Sinistra Piave sulla quale transitano non meno di 5mila veicoli al giorno, indispensabile per la mobilità viaria e per l'economia della provincia».
Anche da un sopralluogo effettuato dalla consigliera Pierina Arrigoni è emersa «una situazione che sembra evidenziare numerosi punti critici nelle arcate e nei piloni di sostegno dove si vedono esposti alle intemperie e all'attacco egli agenti esterni i ferri d'armatura». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino