Prosecco Doc sempre più “green”: presto le celeberrime bollicine dovrebbero essere prodotte senza l’utilizzo di alcuni discussi fitofarmaci. Il Consorzio...
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“Queste sostanze sono ammesse dalla normativa vigente - ribadisce Zanette - , ma provocano una tensione sociale che non possiamo ignorare. Da una indagine della Swg solo il 3% dei residenti nell’area della Doc si dice preoccupato, ma vogliano dare una risposta anche a queste persone. Potrà essere una scelta impopolare tra qualche produttore, ma ne va del futuro del prosecco”.
Sull’altro fronte, il consorzio Docg non è rimasto a guardare in questi anni: dal 2013 sono stati banditi i fungicidi Folpet e Mancozeb, mentre rimane ad oggi sconsigliato – ma non vietato – ai tremila viticoltori delle colline di Conegliano e Valdobbiadene l’impiego del Glifosate. ma sarà una situazione che durerà ancora poco: è stato infatti annunciato ieri che il Glifosate sarà proibito nel corso di quest’anno. Spiega il presidente Innocente Nardi: «Siamo consapevoli che fare viticoltura senza adeguate misure contro funghi o antiperonosporiche non sia possibile, ma senza diserbo sì».
Per questo il Consorzio docg negli ultimi anni ha promosso il pirodiserbo, l’impiego dell’acido pelargonico o di diserbanti a base di aceto.
(ha collaborato Claudia Borsoi) Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino