TARZO Hanno sbancato colline e tagliato alberi per far posto a nuovi vigneti di prosecco docg. A Tarzo, piccolo comune trevigiano nel cuore del sito Unesco delle colline di...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
I CONTROLLI
Nei mesi di luglio e di agosto ci sono stati numerosi controlli e sopralluoghi nelle aziende agricole tarzesi da parte dei carabinieri forestali di Vittorio Veneto e dei tecnici del Comune di Tarzo. «I cittadini spesso pensano che sia inutile fare delle segnalazioni, che nessun ente vada poi a controllare, invece io dico loro che è proprio grazie alle loro segnalazioni se siamo riusciti a scoprire questi abusi – evidenzia il sindaco di Tarzo Vincenzo Sacchet -. L’ente pubblico e i carabinieri forestali vigilano sulle nostre colline affinché le regole, e questo indipendente dal fatto che ora siamo sito Unesco, vengano rispettate da tutti». A Tarzo, ancor prima dell’inserimento delle colline di Conegliano e Valdobbiadene tra i siti Patrimonio dell’Umanità, erano in vigore – e lo sono tutt’ora – vincoli paesaggistici, ambientali e idrogeologici. E dopo la proclamazione a Baku dello scorso 7 luglio, la tutela del territorio, del suo ecosistema e della sua vivibilità si sono fatti più stringenti anche con controlli che vedono impegnati, molto spesso senza tanto clamore, carabinieri forestali e tecnici comunali, con l’unico interesse di preservare la biodiversità esistente e garantire a chi qui risiede un ambiente vivibile.
I DIVIETI
«Il fatto che queste colline siano legate al prosecco, non significa che è possibile farci tutto quello che si vuole» sottolinea il sindaco Sacchet. Poche settimane fa, il governatore del Veneto Luca Zaia in occasione della festa dell’agricoltura a Gorgo al Monticano, nel trevigiano, aveva detto stop a nuovi vigneti di prosecco. Un business che solo per il Prosecco superiore docg oggi vale 521 milioni di euro, sempre in crescita e che fa gola a molti, basti pensare che un ettaro di terreno in questa zona della docg vale almeno 200mila euro. E per il dio denaro, si è anche pronti a sbancare colline e ad azzerare boschetti da sempre elementi del paesaggio per poter accogliere barbatelle di glera. A Tarzo i controlli e i sopralluoghi si sono concentrati su alcune aziende agricole tra le colline, nelle località di Arfanta, Prapian e Costa di Là, tutta dentro alla “core zone” Unesco, con vincoli ambientali e idrogeologici per la presenza anche di corsi d’acqua, come il torrente Lierza che poi si spinge fino al Molinetto della Croda a Refrontolo. A tre aziende i carabinieri forestali hanno fatto dei rilievi di tipo penale: sono state denunciate per abuso edilizio e abuso paesaggistico, avendo eseguito i lavori senza alcuna autorizzazione e violando le norme in vigore. In un caso un agricoltore ha addirittura realizzato una stradina di accesso al podere senza aver ottenuto alcun permesso dagli enti preposti e ben sapendo che quell’area era paesaggisticamente vincolata. Provvedimenti saranno assunti ora anche dal Comune di Tarzo al termine delle verifiche dei suoi tecnici. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino