Il processo. L'arma ridipinta ​e la bomboletta spray di Giosuè

Il processo. L'arma ridipinta e la bomboletta spray di Giosuè
PORDENONE - In Corte d'assise si è cominciato a parlare dell'arma del delitto ripescata nel laghetto del parco di San Valentino sei mesi dopo l'omicidio di...

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PORDENONE - In Corte d'assise si è cominciato a parlare dell'arma del delitto ripescata nel laghetto del parco di San Valentino sei mesi dopo l'omicidio di Trifone Ragone e Teresa Costanza. La Beretta 7,65 è stata ritrovata il 19 settembre 2015, sprofondata nel fango per 20 centimetri. È stata riposta in una vaschetta di plastica piena di melma, affinché arrivasse nei laboratori dei Ris senza il pericolo di ossidazioni. Il giorno prima era stato ripescato, 8 centimetri sotto il fango, il caricatore. Nella camera di scoppio della pistola è stato recuperato un proiettile. Il settimo, probabilmente rimasto inceppato. I Carabinieri non sono riusciti a ricollegare l'arma a Giosuè Ruotolo. La pistola, infatti, era stata riverniciata con una bomboletta spray. «A causa della lunga permanenza in acqua - ha spiegato alla scorsa udienza il maggiore Pier Luigi Grosseto - la vernice si era sollevata e la sua consistenza si era deteriorata». Questo- ha vanificato la comparazione fatta con la vernice contenuta in una bomboletta spray sequestrata il 23 settembre 2015 nell'abitazione della famiglia Ruotolo a Somma Vesuviana...


 
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Il Gazzettino