No Green pass, il primario Giacomini ora sospeso leader della protesta: «Questione di coscienza e di diritto»

VENEZIA - C'era anche un veneto nella delegazione che ieri a Trieste ha incontrato il ministro Stefano Patuanelli. Benché originario di Aviano, in provincia di...

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VENEZIA - C'era anche un veneto nella delegazione che ieri a Trieste ha incontrato il ministro Stefano Patuanelli. Benché originario di Aviano, in provincia di Pordenone, Dario Giacomini era il primario di Radiologia ad Arzignano, nell'Ovest Vicentino. Non lo è più dallo scorso 28 luglio, quando è scattata la sospensione dal servizio per il medico 45enne, diventato di fatto l'ideologo scientifico del Coordinamento 15 ottobre, al fianco del leader portuale Stefano Puzzer.


OBBLIGO

Nell'ambiente sanitario del Veneto, a lungo Giacomini è stato conosciuto come tranquillo esponente del sindacato dei medici ospedalieri Cimo, di cui era il referente nel territorio dell'Ulss 8 Berica. Da allora, e fino alle nuove elezioni, l'interim è coperto dal segretario regionale Giovanni Leoni: «Giacomini non è più nella Cimo da prima delle sue uscite pubbliche no-vax. Ha rassegnato le sue dimissioni spontanee vista la posizione del sindacato a difesa del decreto 44, poi convertito nella legge 76». Quella che, appunto, ha sancito fino al 31 dicembre l'obbligo di immunizzazione per il personale sanitario, a cui il radiologo si è sottratto. «È una questione di coscienza personale da un lato e di diritto al lavoro dall'altro», ha spiegato lui stesso a Radio Radicale, in un'intervista rilasciata nel suo primo giorno da dipendente sospeso, una delle tante concesse in questo periodo di grande visibilità mediatica. 


ASSOCIAZIONE

Giacomini ha infatti fondato l'associazione ContiamoCi!, con sede a Quinto Vicentino, che nel suo oggetto sociale si propone di «valorizzare la libertà e la trasparenza di ricerca in ambito medico-scientifico, la relazione di cura, la personalizzazione delle terapie nonché gli approcci di medicina preventiva», ma anche di promuovere e tutelare «tutti i diritti costituzionalmente garantiti, compreso il diritto al lavoro, che possano influire sulle condizioni di salute psico-fisiche della persona». Il gruppo intende svolgere attività sindacale, tanto da aderire alla Federazione italiana sindacati intercategoriali, di cui lo stesso specialista è segretario nazionale per la sanità pubblica.


TELEGRAM

Proprio la Fisi aveva proclamato l'astensione dal lavoro che, sull'onda dell'entusiasmo del 15 ottobre a Trieste, avrebbe dovuto bloccare l'Italia fino al 20, salvo poi essere dichiarata illegittima dalla Commissione di garanzia sullo sciopero. In quell'occasione erano emerse contiguità fra i vertici di quella realtà e l'estrema destra. Il medesimo Giacomini è stato in lista con CasaPound nella circoscrizione Veneto 1 alle Politiche del 2013, anche se a chi gli ha chiesto conto di quella candidatura, in questi giorni ha risposto che si tratta di un'iniziativa ormai datata. Il suo presente è l'attivismo in piazza Unità, da cui tramite Telegram divulga i suoi video-selfie al popolo no-pass, come quello in cui respinge le accuse nei suoi confronti: «Non sono un no-vax».

 

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Il Gazzettino