Presnitz, fave e putizza: nasce il marchio dei dolci tipici triestini

Presnitz, fave e putizza: nasce il marchio dei dolci tipici triestini
TRIESTE - Presnitz, putizza, pinze e fave. Dolci tipici della tradizione triestina che ora possono vantare un marchio tutto loro che li tutela e valorizza. Ad attivarlo è...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
TRIESTE - Presnitz, putizza, pinze e fave. Dolci tipici della tradizione triestina che ora possono vantare un marchio tutto loro che li tutela e valorizza. Ad attivarlo è stata la Camera di Commercio «per garantire i consumatori - ha spiegato il presidente, Antonio Paoletti - e aggredire i mercati esteri con prodotti facilmente riconoscibili e di alta qualità, ma soprattutto immediatamente collegabile a un preciso territorio e alle sue tradizioni». Il «marchio collettivo» della Camera di Commercio è stato concesso al momento a 12 imprese artigiane del capoluogo giuliano che rispettano in maniera rigorosa il disciplinare di produzione dei quattro dolci: il «presnitz» (una «girandola» di pastafrolla imbottita di frutta, noci, nocciole, mandorle, una sultanina e pinoli, creato in occasione della visita a Trieste della Principessa Sissi), la «putizza» (una sorta di panettone basso ripieno di uvetta, noci, nocciole, mandorle, pinoli e liquore), le «fave» (piccoli bon bon di mandorle bianche, zucchero, uova, miele, liquore e cacao, create in occasione dell'inaugurazione del Castello di Miramare) e la «pinza« (un morbido dolce pasquale fatto con uova, burro, zucchero, miele e latte). «Il marchio sarà concesso a tutte le imprese locali che lo chiederanno e che rispetteranno il disciplinare di produzione», ha evidenziato Paoletti ribadendo che il percorso per il riconoscimento dell'IGP (Indicazione Geografica protetta) in sede comunitaria, avviato nel 2004 e poi interrottosi in sede ministeriale, «andrà avanti».
Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino