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ROVIGO - Un solo voto ha deciso il congresso di Fratelli d'Italia. Un vero duello senza esclusione di colpi, anche se tutto, come impone la disciplina di partito, è rimasto in famiglia. E la famiglia di Fratelli d'Italia ieri ha dato vita a un'imponente celebrazione congressuale nella sala Bisaglia del Censer, che ha visto presentarsi alle urne interne ben 1.159 iscritti e che dopo un lungo spoglio voto su voto, seguito dai presenti in platea con vibrante trepidazione, ha avuto un epilogo sorprendente: alla fine, infatti, i due candidati, il segretario uscente Alberto Patergnani e il sindaco di Porto Viro Valeria Mantovan hanno chiuso con lo stesso esatto numero di preferenze. E con un po' di tensione su un voto contestato che a quel punto diventava decisivo, tanto che tutti i presenti sono stati fatti uscire sotto lo sguardo dei carabinieri, che hanno presidiato il Censer per tutta la giornata di congresso. Poi il voto è stato attribuito e la vittoria ha quindi arriso a Mantovan: 569 a 568.
LA CRESCITA
Numeri importanti. Soprattutto se si considera che nel 2022 gli iscritti di FdI non arrivavano a 300. Ieri gli elettori sono stati quattro volte tanti.
LA GIORNATA
La giornata di congresso è stata tutta concentrata nella giornata di ieri al Censer, dopo le lunghe settimane di incontri su tutta la provincia. I lavori si sono aperti alle 9 con i primi interventi e con i saluti dei rappresentanti di altri partiti, a cominciare dai "cugini" di Forza Italia, con il commissario provinciale Piergiorgio Cortelazzo e il candidato segretario in pectore Andrea Bimbatti. Presente anche il segretario del Pd Angelo Zanellato. Il dibattito ha visto succedersi vari interventi, ma i numeri in platea non hanno reso giustizia a quelli del voto pomeridiano, andato avanti fino alle 20. A presiedere l'assemblea il sottosegretario alla giustizia Andrea Delmastro delle Vedove, che ha poi gestito anche tutto il lungo scrutinio finale, con piglio da presidente di seggio navigato chiamato a dirimere un nodo di non poco conto. Uno scrutinio al tavolone dei relatori, mentre i presenti seguivano annotando i voti. A metà scrutinio Mantovan era in testa di una ventina di voti, poi Patergnani è passato in testa, con l'equilibrio fino all'ultima scheda.
Oltre al segretario, si votava anche per 9 dei 14 componenti del direttivo provinciale, con la nomina degli altri 5 che va al segretario eletto. I candidati erano Virginia Taschini, Sofia Tasinato, Fabio Benetti, Renato Campanile, Mattia Moretto, Sandra Passadore, Pierleopoldo Visentin, Mattia Mantovani, Elena Gagliardo, Daniele Cordone, Elena Perini e Christian Lazzarini. Le operazioni di spoglio sono andate avanti fino a notte inoltrata.
GLI SCENARI
Oltre agli inevitabili riflessi interni, questo voto è decisivo anche in vista delle prossime Amministrative, perché FdI, in quanto primo partito del centrodestra, avrà il ruolo di "mazziere". In Polesine andranno al voto ben 32 Comuni fra i quali Lendinara, Occhiobello, Castelmassa, Loreo, ma soprattutto Rovigo. E proprio su Rovigo si concentrano le maggiori attenzioni. Anche perché i due schieramenti avevano ognuno un'ipotesi di candidato a sindaco di Rovigo: per Patergnani l'ex sottosegretario Luca Bellotti, per Mantovan la sindacalista e preside Valeria Cittadin. Ora si vedrà come si declinerà il risultato di ieri sera.
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