Centomila polli in più nell'allevamento di Porto Viro, così diventa "extra-large"

Centomila polli in più nell'allevamento di Porto Viro, così diventa "extra-large"
PORTO VIRO - Altri polli a Porto Viro. Con una nuova richiesta di ampliamento di un allevamento avicolo da carne già esistente, per il quale si chiede il passaggio dai...

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PORTO VIRO - Altri polli a Porto Viro. Con una nuova richiesta di ampliamento di un allevamento avicolo da carne già esistente, per il quale si chiede il passaggio dai 165mila capi per ciclo attualmente autorizzati ai 275mila capi per ciclo: oltre 100mila in più. Il progetto è quello presentato dalla Società Agricola Tiozzo Carlo per l'allevamento in via del Giunco, in località Mea, a Porto Viro. Il cuore della richiesta è quello di passare dai tre capannoni già autorizzati, ciascuno da 50-55mila capi per ciclo, per un totale quindi fra i 150mila e i 165mila, anche se al momento ne sono stati realizzati solo due ed uno solo è già in funzione, a cinque capannoni, portando quindi la potenzialità dell'allevamento a 255mila-275mila.



IL PROGETTO

Oltre all'ampliamento dell'allevamento con la realizzazione di due nuovi capannoni, il progetto prevede anche la realizzazione di due silos mangimi per ogni capannone, di un nuovo magazzino per gli attrezzi, di una tettoia per la copertura del parcheggio e un'altra per la copertura del gruppo elettrogeno, il potenziamento dell'impianto fotovoltaico da 75 KWp a 125KWp, l'ampliamento del bacino di laminazione, la realizzazione di una barriera verde attorno all'allevamento, sistemi di abbattimento polveri all'uscita dei ventilatori, servizi e uffici. La pollina, è stato spiegato, sarebbe destinata all'impianto a biomasse poco distante dell'azienda Mezzanato. 


INQUINAMENTO

L'allevamento di via del Giunco era già stato oggetto di valutazione di impatto ambientale, nel 2015, poi modificata nel 2019, e il 14 dicembre scorso ha presentato al Suap del Comune di Porto Viro domanda di Verifica di assoggettabilità a Via del nuovo ampliamento dopo aver già ricevuto, a settembre, l'autorizzazione paesaggistica per l'intervento. Il 24 marzo si è tenuta la seduta del Comitato provinciale Via che ha valutato la necessità che il progetto di ampliamento sia sottoposto alla procedura di Via, osservando come i circa 110mila capi aggiuntivi per ciclo, visto che il passaggio sarebbe da 165 a 275mila, risultino superiori alla soglia di Via che scatta agli 85mila capi. Non solo, ma nel verbale della seduta, fra le altre cose, si legge che «il progetto non descrive adeguatamente gli impatti relativi alle emissioni e relative ricadute, in termini di Pm10, Nh3, odori ai ricettori, considerati cumulativamente con l'altro allevamento esistente nell'area» e che «l'area interessata, che è zona di importanza paesaggistica e zona Mab riconosciuta dall'Unesco, è sottoposta a particolare tutela in relazione alla necessità di conciliare le caratteristiche del territorio e le sue peculiarità con lo sviluppo sostenibile».

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Il Gazzettino