Polesine Camerini, ad agosto finirà la demolizione dell’ex centrale

La visita del sottosegretario Bitonci al sito che diventerà villaggio turistico

Quello che resta dell'ex centrale enel di polesine camerini
PORTO TOLLE - Ad agosto dovrebbe terminare la demolizione, nel frattempo procede il percorso per dar corso all’adeguamento della strumentazione urbanistica da zona...

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PORTO TOLLE - Ad agosto dovrebbe terminare la demolizione, nel frattempo procede il percorso per dar corso all’adeguamento della strumentazione urbanistica da zona industriale a ricettiva dell’ex centrale Enel di Polesine Camerini che dovrebbe veder partire i lavori di realizzazione del villaggio vacanze Delta Farm nel 2024.


Se ne è parlato ieri mattina durante l’incontro con Massimo Bitonci, sottosegretario al ministero delle Imprese e del Made in Italy, arrivato a Porto Tolle per tirare la volata a Roberto Pizzoli, in corsa per il suo secondo mandato durante le elezioni del 14 e 15 maggio. L’incontro con il tessuto imprenditoriale non poteva che essere nel sito industriale dismesso più famoso d’Italia, dove è stato raccontato quello che Human company, il gruppo fiorentino leader in Italia nel comparto all’aria aperta, ha intenzione di fare in quei 300 ettari di Delta del Po sul quale sorgeva l’impianto termoelettrico più grande d’Italia, il secondo d’Europa. Del profilo tipico dell’industria è rimasto poco e niente insieme alla ciminiera alta 250 metri di cui si sta ancora valutando la sorte: tenerla come ricordo di quel che è stato o farla sparire?


IL PIANO
La decisione non è ancora stata presa, ma il direttore tecnico di Human company, Mario Raniolo, ha descritto al sottosegretario quello che dovrebbe nascere su 100 dei 300 ettari a disposizione. «Il villaggio nasce come sfida per la nostra azienda di restituire quest’area al territorio, il tutto in maniera ecosostenibile. Le casette mobili saranno realizzate in circa 70 ettari di terreno, mente su altri 20 ettari daremo vita a un parco acquatico che sarà usufruibile anche da chi non è nostro ospite. La spiaggia a servizio sarà raggiungibile attraverso l’argine che sarà sistemato, mentre rimarranno delle zone destinate al settore produttivo per gli imprenditori che vorranno investire, magari realizzando qualche negozio o locali. Infine, cercheremo di riattivare l’area agro-termale nella quale in passato si trovavano le serre (ex Florsystem, ndr) producendo acqua calda con i pannelli fotovoltaici. Abbiamo deciso di chiamarlo Delta Farm proprio per valorizzare tutti i prodotti locali che sono delle vere eccellenze».
A fare il punto circa l’avanzamento di quel processo chiamato “decommissioning”, ossia lo smantellamento, è stato l’ingegner Francesco Mangani, progettista e direttore dei lavori che si sta occupando di questo intervento che ha visto coinvolte 20 imprese per un centinaio di persone, di cui il 40 per cento proveniente da Porto Tolle. A guidare l’intervento sono tre aziende specializzate in questi interventi: la Demiced srl del gruppo Ferraro, la Peltroltecnica spa e la Casella autogru. «Siamo già all’85 per cento dell’opera - ha detto Mangani - stiamo allineando la fine delle bonifiche dei serbatoi con lo smantellamento. Tutto quello che è stato oggetto di demolizione o è stato recuperato, come il materiale metallico, oppure è stato mandato a rifiuto. Per esempio il calcestruzzo è stato recuperato per regolarizzare la superficie, il tutto in un’ottica di riconversione sostenibile e compatibile della zona».


IL SOTTOSEGRETARIO


Di progetto avveniristico ha parlato, infine, Bitonci. «Complimenti a tutti: al sindaco che ci ha creduto e a Human company che ha fatto questo importante investimento in un territorio che necessita di progetti come questi. Questa zona ha davvero molto da offrire da un punto di vista ambientale e gastronomico, il beneficio di quest’opera non sarà soltanto qui, ma per tutto il Delta. Come ministero sono a disposizione per qualsiasi esigenza dovesse esserci per portarlo a compimento». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino