PORDENONE - Una violenta lite in famiglia ha rischiato di trasformarsi in tragedia. Lunedì notte, poco prima delle due, un uomo di 37 anni, di origini argentine, è...
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L’AGGRESSIONE
Chi abita in via Pomponio Amalteo ieri notte è stato svegliato da urla e rumori molto forti. Bruno era incontenibile. Nessuno riusciva a calmarlo. Ha aggredito il suocero minacciandolo di morte. «Vecchio ti ammazzo - gli urlava - Andrò in galera ma ti ammazzo». Lo minacciava agitando una bombola del gas e cercando di gettargli addosso tutti gli oggetti che trovava attorno: bottiglie, sedie e perfino una bicicletta. Ha poi cominciato a danneggiare l’auto del suocero spaccandogli il lunotto. Inutile il tentativo dei parenti di riportarlo alla calma. L’uomo entrava e usciva dallo scantinato, finchè il suocero per difendersi ha utilizzato un coltello da cucina. Pare volesse soltanto fargli paura, ma poi tra i due c’è stato un contatto.
LE COLTELLATE
Sulle circostanze dell’accoltellamento la Squadra Mobile sta concludendo gli accertamenti. All’arrivo della Squadra Volante, che ha garantito il primo intervento, il ferito era steso sulla strada, all’esterno dell’abitazione. Aveva una ferita al torace e perdeva parecchio sangue. Non hai mai perso conoscenza e si lamentava per il dolore. Sul posto è stato chiesto anche l’intervento della Polizia scientifica, che ha sequestrato il coltello da cucina ed eseguito i rilievi che aiuteranno a ricostruire sia le fasi dell’aggressione subita dal suocero sia il momento in cui quest’ultimo, per difendersi, è stato costretto a usare un coltello.
VIOLENTO
Non è la prima volta che Andres Alberto Bruno si distingue per i suoi comportamenti violenti in famiglia. La situazione è molto delicata, tanto che lo stesso questore Marco Odorisio aveva preso provvedimenti. Nonostante ciò, il 37enne ha continuato a mantenere una condotta vessatoria nei confronti della moglie e dei suoceri. Sabato sera la famiglia aveva chiesto l’intervento delle forze dell’ordine per un altro litigio sfociato con percosse e danneggiamenti. In casa si viveva in un clima di tensione e paura.
Cristina Antonutti Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino