Termosifoni rotti, troppo freddo in classe: è sciopero al Grigoletti

Gli studenti del Grigoletti nell'androne della scuola
 PORDENONE - La scuola è una seconda casa, uno studente ci passa minimo 5 ore al giorno, ma potrebbero diventare 8 con i rientri pomeridiani e proprio ieri, nella...

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 PORDENONE - La scuola è una seconda casa, uno studente ci passa minimo 5 ore al giorno, ma potrebbero diventare 8 con i rientri pomeridiani e proprio ieri, nella giornata internazionale dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza che gli studenti del Grigoletti, trasversalmente a tutti gli indirizzi, hanno deciso di incrociare le braccia, non tanto per non lavorare, quanto per il freddo. Insostenibile stare a scuola e anche per apprendere il clima deve essere come minimo di 18 gradi.  Non si è trattato di una classe, ma dell’intero edificio, tanto più che oramai al Grigoletti vige il sistema delle aule materia, in cui tutti gli allievi ruotano a seconda della disciplina in calendario. Il liceo condivide con l’Iti Kennedy, il sistema di riscaldamento tanto che era stata fatta richiesta in mattinata alla scuola di via Interna di acqua calda dal sistema computerizzato. Disagi anche al Kennedy, ma i ragazzi hanno continuato a seguire le lezioni. Ieri anche al Sarpi di San Vito al Tagliamento alcune aule erano fredde a causa di una manutenzione troppo spesso superficiale a cui, in molti casi, si aggiungono i sistemi di riscaldamento vetusti e usurati dal tempo, anche in quest’ultima scuola è stato prontamente contattato il tecnico.

LE PROTESTE
“Siamo stati tutti ammucchiati in atrio per un’ora e mezza – ha fatto sapere un ragazzo mentre usciva dalla scuola – e per questioni di sicurezza, la dirigente ci ha lasciati andare a casa. Tutti si sono lamentanti, docenti compresi e la bidella si è subito attivata”. I rappresentanti di classe si sono riuniti per prendere una decisione comune, democratica, infine, è stata concertata la possibilità di uscire”. “Nessuna aula era a norma – ha riferito Christian del Linguistico – è stata misurata la temperatura nelle aule e quella massima alle 9.30 era di 17 gradi. Ma era da una settimana che stavamo al freddo. Chi era già stato segnato assente alla prima ora poteva restare fuori dalla scuola, ma poi è stato chiarito con una circolare che effettivamente si poteva ritornare a casa”. I ragazzi hanno riferito di alcuni disagi sempre al sistema di riscaldamento come nell’aula 23 dove c’è un termosifone che perde acqua. “Il motivo del nostro sciopero – ha specificato Enrico, un giovane liceale – erano i 14 gradi registrati in atrio alle 8 del mattino. L’Uti è responsabile del riscaldamento della scuola: quest’anno è stata cambiata la ditta che lo gestisce. Si sono riscontrati numerosi disagi, soprattutto ultimamente che il freddo si fa sentire, come termosifoni spenti dopo la terza ora, al pomeriggio non sono mai accesi, spesso la mattina non hanno scaldato abbastanza, infatti vengono fatti accendere alle 6 anziché alle 3 come l’anno scorso”. “Vogliamo che i nostri diritti, come avere una scuola calda, vengano rispettati”, hanno ripetuto i ragazzi.
LA DIRIGENTE

C’è da dire che non c’è stato un braccio di ferro, la dirigente Ornella Varin ha dato spazio ad un vero confronto che è sfociato nella risoluzione del problema. “Ieri (due giorni fa, ndr.) la temperatura era già scesa, ma questa notte (ieri, ndr.) c’è stato un blocco – ha chiarito quanto accaduto la dirigente – abbiamo subito segnalato la problematica ed è arrivato il tecnico, ma le prime due ore della mattina sono state invivibili. I nostri ragazzi vengono al liceo per studiare, non abbiamo tradizioni di sciopero, il motivo, dunque, era serio, per questo giustificheremo l’assenza, in situazioni del genere, non me la sento di infierire sugli studenti. Ma il problema è grave con il passaggio dalla Siram all’Engie abbiamo notato che spesso il risparmio viene messo davanti alle esigenze di un clima adeguato, inoltre precedentemente il tecnico veniva nell’immediato e i problemi si risolvevano facilmente”. La preside già lo scorso anno aveva contattato l’Uti per risolvere la problematica, ma al primo freddo il sistema è andato in tilt.
Sara Carnelos Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino