Si chiama Heroes il film dedicato agli eroici giovani pordenonesi del secolo scorso. Verrà proiettato la sera di mercoledì 29 gennaio alle 20.30 nel bar...
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Era il tempo del beat e dei capelloni, di nuove libertà, per alcuni di trasgressione, della ricerca di sé. In tutto il mondo occidentale risuonava la celebre triade edonistica- esperienziale “Sesso, droga, e rock& roll”, con una colonna sonora ad hoc. Gli eroi protagonisti del film, amatoriale, sono i giovani di allora, oggi più o meno tutti sui 70 anni di età, fratelli maggiori dei punk e mod che hanno poi reso Pordenone la città del Great Complotto, ritrovandosi al bar, facendo sport, facendo scampagnate sul Meduna, la spiaggia dei pordenonesi, respirando quell’aria di nuova libertà. Anche nell’abbigliamento: pantaloni a zampa d’elefante, mini pull, camicie traforate, minigonne, capelli lunghi per tutte e per tutti, per i maschi meglio se accompagnati da folta barba.
Tra i giovani di allora, molti professionisti di oggi, avvocati, giudici, commercialisti, dentisti, giornalisti, architetti, generali in pensione. E anche Guido Zampoli, oggi 71enne, con la passione per la fotografia.
Prima con una Instamatic della Kodak e poi con una Rollei 35 ha documentato i “personaggi” che come lui frequentavano i locali di ritrovo dei giovani dell’epoca. Dopo aver selezionato un centinaio di scatti realizzato tra il 1971 e il 1975, sia a colori che in bianco e nero, li ha montati in un breve video, arricchito da una colonna sonora significativa: Born to be wild di Steppenwolf (emblema della vita on the road), Are You Experienced di Jimi Hendrix e Heroes dei Motorhead, ripresa a loro volta da Bowie. Tutto pronto dunque per la serata Amarcord. E davanti agli occhi scorreranno volti noti. In una foto di gruppo compaiono Dario Perosa e Nazzareno Loreti, volti noti del giornalismo sportivo locale, mentre l’architetto Franco Giannelli, accosciato, che allora muoveva i primi passi nell’organizzazione di concerti rock, già mostra il suo spirito ironico e scanzonato. Uno scatto immortala un giovanissimo Gino Marta, pittore squattrinato rimasto nel cuore dei pordenonesi, davanti al Can- Am. Ultimo a sinistra in una foto davanti alla vetrina del barbiere è Francesco Durante, che poi diventerà giornalista a livello nazionale.
Il ritrovo per eccellenza era il BBB, per tutti il 3B, gestito da “Sbuffetto” e “Pallino”. Lì gli studenti passavano la giornata tra chiacchiere e juke box. C’erano Killer, Ringo, Jack, Principe, Roma, Bitter, Rita, Betty, Yoko, Edi, Feffe, Gringo, Pumo (il gigante dalla forza sovrumana), Nonna Papera. Di là passava chi aveva la moto nuova e si vide la prima Kawasaki 500 a 2 tempi e 3 cilindri. La si trovavano i gruppi musicali (beat) del tempo, ai quali dava il suo contributo “Tartarino Tarascone”, oggi noto avvocato: Fog, Le fragole gagliarde, i 4 Winds, che a dispetto del nome erano 5. Poi sarebbe arrivato il punk e il Great Complotto. Ma questa è un’altra storia. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino