La pista per le corse dei levrieri nel mirino degli animalisti: «Ritirate la concessione, rischio scommesse clandestine»

Un levriero
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MASERADA - La pista per le corse dei levrieri in costruzione nel parco Parabae diventa un caso internazionale. Le associazioni animaliste che si battono contro questo tipo di gare, l'Enpa nazionale e la Pet Levrieri onlus assieme all'inglese Alliance against greyhound racing e alla statunitense Grey2k Usa Worldwide, chiedono al sindaco Lamberto Marini di ritirare la concessione (per 15 anni) dell'area da 27mila metri quadrati accanto agli impianti sportivi a Enci Servizi Srl, la società controllata dall'Ente nazionale cinofilia italiana che sta realizzando l'anello destinato alle corse dei cani, lungo 167 metri e largo 102, con fondo in sabbia, fotofinish e controlli antidoping. L'appello è al centro di una raccolta firme online che conta già oltre 2.800 sottoscrizioni. Il Comune ha accolto la proposta arrivata da Enci non tanto per un ritorno economico diretto, dato che per l'area è stato previsto solo un canone da 4mila euro all'anno, quanto per la possibilità di veder fiorire un mercato turistico legato alle corse dei levrieri.

L'OPPOSIZIONE
L'Enci non scherza. Le gare restano inquadrate come amatoriali, ma l'ente ha messo in conto investimenti per 160mila euro, aprendo le porte all'organizzazione di eventi internazionali capaci di richiamare appassionati anche da Austria, Slovenia, Croazia e Serbia. «Le corse dei cani attirano spesso interessi illeciti, al di là della volontà e della responsabilità degli organizzatori: parliamo delle scommesse illegali avvertono le associazioni animaliste e come si può escludere che la presenza di questa pista non incentiverà l'importazione di greyhound da paesi come l'Irlanda? Sappiamo che in Europa ci sono già levrieri impiegati in corse cosiddette amatoriali che vengono acquistati in Irlanda dall'industria del greyhound racing, che elimina migliaia di cani ogni anno. Illegale non è, ma immorale certamente aggiungono chi acquista uno di questi cani in Irlanda aiuta un'industria crudele e sanguinaria». Da qui la richiesta di bloccare tutto. «Non vediamo buone ragioni per giustificare un'iniziativa del genere, che dal punto di vista di chi ha a cuore il benessere dei cani non può che avere conseguenze negative, oltre che poco lusinghiere e probabilmente poco remunerative per il territorio - si legge nella petizione - confidiamo che il sindaco e la giunta possano accogliere l'appello, facendo una scelta lungimirante e tutelando il benessere dei levrieri, già oltremodo sfruttati nel racing, nel coursing e nella caccia a vista nel Regno Unito, Irlanda, Portogallo e Spagna».

IL DIBATTITO


Sulla questione è intervenuto anche Andrea Zanoni, consigliere regionale del Pd: «Queste manifestazioni appartengono a un settore molto esposto ai rischi di scommesse clandestine. Non c'era davvero bisogno di creare nel nostro territorio, già presidiato dalla criminalità organizzata, nuove occasioni di potenziale lucro illegale». Zanoni, poi, non nasconde perplessità in merito all'impatto ambientale. E non si esclude nemmeno un possibile ricorso al Tar. L'Enci, però, non ci sta. «Non verrà tratta nessuna utilità economica dall'investimento. Le verifiche zootecniche hanno la sola finalità di constatare il mantenimento in campo al cane delle caratteristiche morfologiche e funzionali tipiche della razza - mette in chiaro il presidente Dino Muto - Nel caso dei levrieri, la corsa è un'attitudine naturale e proprio per questo non può esistere alcuna costrizione nei confronti del cane, né sarebbe efficace alcuna forma di addestramento alle corse. C'è evidentemente la libertà di dissentire rispetto alle scelte dell'amministrazione. Non sembra però corretto insinuare sospetti di illegalità conclude ci si augura invece che l'iniziativa contribuisca a far conoscere Maserada agli appassionati cinofili e a sostenere le attività economiche del comune e di servizio al Parabae».
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Il Gazzettino