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CONA - «Salviamo il pioppo nero di Bruso, rappresenta due secoli e mezzo di storia». A scoprire il carattere monumentale di questa pianta, che si erge solitaria nella campagna di Cona, in località Bruso, è Gianni Marocco, ex guardia provinciale in pensione che, in questo lembo di terra, ha vissuto i primi anni della sua vita e che adesso vorrebbe prendersene cura. «Oggi qui ci abitiamo in pochi dice ma quando ero bambino c'erano decine di famiglie di contadini e braccianti. Il pioppo me lo ricordo da sempre, anche per le feste campestri e le cerimonie religiose che si organizzavano attorno alla chiesa». Recentemente Marocco si è chiesto quanti anni potesse avere il pioppo e, misurata la circonferenza ad un metro da terra, che è risultata di ben sette metri, ha chiesto lumi ad un esperto. «Mi ha detto che può avere tra i 250 e 260 anni: credo sia la pianta più longeva della zona». In effetti, nel Registro degli alberi monumentali del Veneto, dove, a luglio 2020, sono registrate 206 piante eccezionali, compaiono pochissimi altri pioppi neri: uno a Casalserugo (circonferenza 430 cm) e due a Spinea (rispettivamente 360 e 420 cm, ma quest'ultimo è stato abbattuto nel 2018 per esigenze di sicurezza). Quello di Bruso, quindi, avrebbe tutte le caratteristiche per essere inserito nell'elenco, anche per il contesto (presenza di una chiesetta storica) ambientale e culturale. All'appello di Marocco si è subito unito l'amico Gelindo Baron, pittore e, recentemente, anche scrittore, che ha ritratto il pioppo in un suo quadro realizzato per l'occasione.
OPERA DI SALVAGUARDIA «Vorrei prosegue Marocco che quest'albero venisse salvaguardato.
Il Gazzettino