CONA - «Salviamo il pioppo nero di Bruso, rappresenta due secoli e mezzo di storia». A scoprire il carattere monumentale di questa pianta, che si erge solitaria nella campagna di Cona, in località Bruso, è Gianni Marocco, ex guardia provinciale in pensione che, in questo lembo di terra, ha vissuto i primi anni della sua vita e che adesso vorrebbe prendersene cura. «Oggi qui ci abitiamo in pochi dice ma quando ero bambino c'erano decine di famiglie di contadini e braccianti.
OPERA DI SALVAGUARDIA «Vorrei prosegue Marocco che quest'albero venisse salvaguardato. E' sano e forte ma presenta dei rami spezzati, forse dal vento. La sua grandissima chioma si avvicina ad una linea elettrica e avrebbe bisogno di qualche potatura mirata. In ogni caso è un vero e proprio monumento naturalistico che, come comunità, non sapevamo di avere e che va valorizzato». Dunque l'albero potrebbe essere inserito nella prossima revisione del Registro degli alberi monumentali del Veneto, su apposita domanda da parte dell'amministrazione comunale che Marocco e Baron si propongono di interpellare. Ma il loro impegno va anche oltre. «Sono convinto dice Marocco che ci siano altre piante o contesti naturali simili a questo di Bruso, che meritano di essere conservati. Mi piacerebbe collaborare con altre persone che abbiano il mio stesso amore per la natura».