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TREVISO - Vai a Buenos Aires, oppure a New York. E ti senti a casa. Perchè la pizza ha l’identico sapore delle cose buone di famiglia. Perchè l’insegna è quella d’affezione, e ricorda un angolo di Treviso oltreoceano. Magia della Piola: la pizza più local e internazionale che ci sia. Ma non c’è solo il food. È un luogo da sempre aperto alla diversità e alla cultura, inclusivo e open minded. Spegne ormai 35 candeline l’avventura dei fratelli Stefano e Dante Carniato, trevigiani con il sogno di creare qualcosa di nuovo nel mondo dell’enogastronomia trevigiana. Un compleanno che si festeggia domani, dalle 19, con amici e ospiti. Come in famiglia. Sono passati 35 anni da quando i fratelli Carniato hanno rilevato “La Piola”, storico locale di Alfredo Beltrame, trasformandolo in un luogo architettonicamente e visivamente all’avanguardia.
LA SVOLTA
L’anno della svolta però è stato il 1989, quando al ristorante si è aggiunto il forno a legna. Questo ha aperto il locale a una platea più ampia di avventori trevigiani, in particolare i giovani, che all’interno di quegli ambienti moderni e originali hanno trovato finalmente un luogo che parlava di loro e dei loro gusti, uno spazio in cui sentirsi completamente a proprio agio. Subito è arrivata anche la proposta culturale: fin dall’inizio Piola si è contraddistinta nell’associare pizza e intrattenimento, spaziando dalla musica ai libri, passando per i dibattiti e soprattutto l’arte. In quegli anni il locale è stato epicentro della cultura trevigiana, ospitando tra gli altri l’allora Treviso Comics e Fabrica Benetton, oltre a mostre artistiche e fotografiche tra cui la prima esposizione di Renato D’Agostin, oggi fotografo affermato. A contribuire all’immagine di Piola è stato anche Pierre Bourigault, designer francese che ha dato il via al magazine “Piola”, preziosa rivista che descriveva intenti, gusti e lifestyle del locale.
LOCALE ICONICO
Ed è subito fenomeno di costume: le riviste e i quotidiani parlavano di un locale trendy, dove convivevano gusti, idee politiche e orientamenti sessuali diversi, accompagnati da intrattenimento di qualità. Tra cui le iconiche lampade colorate e l’impronta grafica del locale, importati dalla Piola originaria, quella di Treviso. Quella stessa Piola dal 2000 nell’attuale sede di via Carlo Alberto che ancora oggi i turisti sudamericani in viaggio a Venezia e nel Veneto vengono a visitare come il luogo da cui è partita l’idea di questo locale popular radical chic. Un appellativo che resta vivo anche oggi e nel quale il locale trevigiano continua a riconoscersi. Tante le collaborazioni vecchie e nuove, dalle mostre realizzate con il Treviso Comic Book Festival -di cui possono godere tutti gli avventori di Piola- agli incontri letterari con il CartaCarbone Festival, senza contare l’ampio spazio dedicato alla musica con i Monday Blues e le Jazz Night del martedì, in collaborazione con Treviso Suona Jazz Festival oltre a tanti altri concerti che spaziano tra generi musicali più contemporanei. Il Covid non ha fatto sconti, ma la Piola resta fedele a se stessa. In Florida sono stati aperti due nuovi locali (Hollywood e Miami Beach) ma l’occhio dei fratelli Carniato è ora spinto a nuovi continenti. Perchè ci sono molte Piole e una sola farina, molte lingue ma una sola pizza. Varchi la soglia, ti accoglie la luce colorata di lampade retrò e sai di non sbagliare. Sei arrivato nel luogo giusto. In fondo, un po’ a casa.
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Il Gazzettino