Delta del Po: Corte dei Conti e Procura indagano sulle concessioni di pesca

Vongole "oro nero" del Delta del Po
PORTO TOLLE. La Corte dei Conti e la Procura hanno aperto un’istruttoria sulla delibera di proroga per 15 anni della convenzione fra Provincia di Rovigo e Consorzio...

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PORTO TOLLE. La Corte dei Conti e la Procura hanno aperto un’istruttoria sulla delibera di proroga per 15 anni della convenzione fra Provincia di Rovigo e Consorzio cooperative pescatori del Polesine di Scardovari per lo sfruttamento dei diritti esclusivi di pesca in scanni e lidi dalla Sacca di Goro alla bocca del Po di Maistra. Non certo un fulmine a ciel sereno, perché già prima dell’infuocato consiglio provinciale del 18 ottobre, nel corso del quale, dopo mesi di accese discussioni, è arrivato il voto favorevole alla maxiproroga da parte del sindaco di Porto Tolle Roberto Pizzoli, del sindaco di Taglio di Po Francesco Siviero, dell’assessore di Porto Viro Valeria Mantovan, della consigliera comunale adriese Sara Mazzuccato e del consigliere di Canaro Alberto Martello, la segretaria e direttore generale della Provincia, Maria Votta Gravina, aveva preannunciato che tutto sarebbe stato inviato agli enti preposti al controllo: Anac, Corte dei conti e Procura.


SEGNALAZIONE
Passaggio che era stato ribadito dal Collegio dei revisori della Provincia di Rovigo, formato da Alessandro Da Re, Gaetano Stella e Daniela Falconi, che hanno rilevato l’opportunità di segnalare la delibera approvata con il parere contrario del direttore generale agli enti preposti “al fine di vedere salvaguardata ogni posizione nell’ambito delle responsabilità di ciascuno”. Alla delibera in questione hanno votato no, oltre al presidente Ivan Dall’Ara, il sindaco di Trecenta Antonio Laruccia e Valeria Toso, consigliere comunale a San Martino, mentre erano assenti la consigliera adriese Emanuela Beltrame, l’assessore di Villadose Ilaria Paparella ed il consigliere badiese Fabrizio Bonin. Sulla base della segnalazione, sia la Corte dei Conti, che deve valutare eventuali profili di danno erariale, che la Procura, hanno avviato le proprie verifiche.

PIZZOLI CONVINTO
Il sindaco Pizzoli, che è stato il presentatore della delibera e che è sempre stato alla guida della fronda pro-pescatori rivendica la bontà del proprio operato: «Non c’è nulla di strano o inaspettato nell’apertura di un fascicolo quando vengono inviati gli atti: è la prassi. È quello che voleva la segretaria generale che l’aveva anche preannunciato. Non trovo molto sensato che la Provincia si autodenunci, ma se non si sente tutelata e se crede, ma non capisco su che base, che gli atti non siano stati compiuti legittimamente, ha fatto bene, anche se credo che il ruolo di un segretario generale sia quello di fornire pareri. Io personalmente sono sereno e se dovesse venire fuori che difendere il lavoro della gente è un atto criminale, che vengano pure ad arrestarmi. Sono convinto e consapevole della mia azione, come lo siamo stati tutti quando abbiamo deciso di votare».

TRASPARENZA

«Anzi, dico di più, io sono contento che anche la Procura abbia aperto un’indagine, perché è bene che sia chiaro che tutto è stato trasparente e legittimo e nell’interesse della nostra gente. Per quanto riguarda la Corte dei conti, trattandosi di una proroga di una convenzione già in essere non capisco quale possa essere il danno erariale perché la somma prevista è quella che c’era già in precedenza. Da parte mia, quindi, grande serenità e testa alta. Sempre a fianco dei pescatori».
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Il Gazzettino