Chef di 60 anni stroncata dalla malattia: con il marito gestiva "Le Betulle"

Patrizia Ghirardini con il marito Remigio "Tristano" Lucchin
ROVIGO - Una malattia con la quale lottava ormai da tempo e che crudelmente ha preso il sopravvento costringendola al ricovero nel reparto di Oncologia dell’ospedale di...

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ROVIGO - Una malattia con la quale lottava ormai da tempo e che crudelmente ha preso il sopravvento costringendola al ricovero nel reparto di Oncologia dell’ospedale di Rovigo. A peggiorare ulteriormente la situazione, un’infezione polmonare la cui causa è stata poi accertata essere la legionella. Patrizia Ghirardini, si è spenta a 60 anni. E con lei se ne va una parte importante del Polesine, legata alle tradizioni e, soprattutto, alla gastronomia.  

UNA VITA IN CUCINA
Titolare insieme al marito Remigio Lucchin, da tutti conosciuto come Tristano, del ristorante “Le Betulle”, lo ha reso un’eccellenza del territorio, grazie alla sua cucina che affondava solidamente le radici nella tipicità, ma che riproponeva saporiti e profumi in una veste nuova, ma senza stravolgimenti o accostamenti provocatori. Senza gli eccessi cui ci hanno abituato le ultime generazioni di chef da televisione, quasi nascondendosi dietro le quinte, dietro la porta della cucina del suo ristorante, sapeva esprimere una personalità fortissima e al tempo stesso rispettosa di stagionalità e qualità. E l’alchimia si completava nel racconto del marito Tristano, cantore della magia dei piatti della moglie. E’ questo quello che ha reso Patrizia Ghirardini e il suo ristorante, trasferitosi da Pontecchio nel cuore di Rovigo, in viale Regina Margherita, a completamento dell’hotel Villa Regina Margherita, un vero e proprio punto di riferimento.
ECCELLENZA LOCALE
Sottolineato anche dal riconoscimento del celebre sito Trip Advisor, che da tempo ha insignito “Le betulle” del Certificato di Eccellenza, attribuito ai ristoranti che ottengono sempre recensioni molto positive da parte dei viaggiatori. Un riconoscimento che va di pari passo con l’affetto che l’ha circondata nell’ultimo periodo della sua malattia e nello sbigottimento di avventori venuti da fuori città che hanno fatto tappa nel ristorante. «Ha reso celebre Rovigo e i suoi piatti tipici alla gente che ha conosciuto la vostra meravigliosa città», ha fatto presente un avvocato laziale che ieri era in città per un’udienza. Fra i tanti che hanno affidato ai social network un ricordo o una testimonianza di affetto nei confronti della provetta cuoca, madre di due figli, Andrea e Matteo, anche il sindaco di Polesella Leonardo Raito: «Colgo con grande dispiacere questa triste notizia. A Tristano e ai suoi figli le mie più sincere e sentite condoglianze». I funerali domani alle 11 in Duomo.
LUNGA MALATTIA

La 60enne era ormai malata da quasi due anni, ma le sue condizioni si sono aggravate recentemente. Prima ancora dell’insorgenza dell’infezione da legionella, salita alla ribalta delle cronache mercoledì 10 settembre, quando l’Ulss 5 ha diramato una nota nella quale si spiegava che «lunedì 10 settembre è stata riscontrata la positività al test antigene urinario per Legionella pneumophila per una paziente ricoverata presso l’ospedale di Rovigo» Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino