ROSOLINA - Una sorta di spedizione punitiva a colpi di fucili ad aria compressa: una rivalità fra ragazze era sfociata in un agguato teso ad una 16enne, che era stata...
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I colpi sparati da distanza ravvicinata con armi di quelle usate per il softair, il cosiddetto tiro tattico-sportivo, le avevano provocato alcune ferite al volto, giudicate guaribili in cinque giorni, oltre alla rottura degli occhiali, a conferma del rischio corso nel caso uno dei pallini le fosse finito in un occhio.
Il tutto risale ad una serata di fine ottobre di due anni fa e ieri mattina i due ragazzi, oggi 22enni, che dopo il sequestro effettuato nelle loro abitazioni dai carabinieri dei fucili del tipo Asg, Air soft gun, con i quali era stata effettuata l'imboscata, erano stati denunciati, per lesioni aggravate in concorso, danneggiamento e violazione delle norme in materia di armi insieme alle rispettive fidanzate anche se queste, allora 16enni, alla Procura del Tribunale per i minori di Venezia, sono comparsi davanti al giudice Silvia Varotto.
La famiglia della 16enne, assistita dall'avvocato Fulvia Fois, aveva scelto di costituirsi parte civile. «Fatti troppo gravi per essere lasciati correre come una bravata fra ragazzi», aveva sottolineato al momento della denuncia il padre della 16enne. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino