PADOVA - Un campionato d’estate? È la proposta “di rottura” che ha fatto in questi giorni Stefano Posterivo, allenatore del Plebiscito Padova...
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L’idea fa tornare alla mente la pallanuoto del secolo scorso, quando si giocava appunto d’estate, in impianti all’aperto, con una partecipazione e un’atmosfera ben diverse. Ma tutto questo potrebbe avere ripercussioni negative per i campionati 2020-21? «No, se questa stagione si conclude al massimo entro i primi di agosto. In questo caso avremmo il tempo sufficiente per preparare la stagione successiva, che in ogni caso deve essere organizzata diversamente rispetto a quella 2019-20, cioè con turni infrasettimanali in più per ottenere - essendoci nuovamente l’anno olimpico nel 2021 - quell’omogeneità, quella continuità che è mancata quest’anno».
Naturalmente la proposta di Posterivo si basa sul buon senso e sulla volontà di dare una conclusione “sportiva” alla stagione fermata dal Coronavirus. Nessuno si è ancora schierato esplicitamente, ma è facile intuire che si riprodurrebbero le stesse dinamiche che coinvolgono altri sport, calcio in testa: chi cerca la vittoria o un piazzamento per l’Europa ha forti motivazioni a giocare, chi lotta per non retrocedere decisamente meno, perché l’annullamento della stagione lascerebbe tutto com’è. Lo stesso Posterivo si rende conto che la sua provocatoria proposta dividerà le opinioni, però ha il merito di affrontare nel merito il problema.
C’è comunque un altro aspetto, strutturalmente ancora più importante, che la pallanuoto italiana dovrà affrontare nei prossimi mesi: quello del mantenimento in vita degli impianti natatori, messi a dura prova dal blocco totale dell’attività. Il Covid-19 non ha certo azzerato le spese di gestione e i bilanci delle società sportive che li gestiscono stanno sprofondando nel rosso. «Qui va fatto un intervento chiaro da parte dello Stato - conclude Posterivo - perché la pallanuoto, come ogni altro sport, ha bisogno di impianti che funzionino. Inoltre c’è tutto il ragionamento sull’attività natatoria, fonte di benessere per la popolazione, che non può essere messa in secondo piano quando usciremo dall’emergenza. Abbiamo di fronte una sfida enorme e dovremo vincerla ad ogni costo». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino