Inquinamento in regione: migliora la qualità dell'aria ma ci sono zone che superano i limiti

Migliorano i livelli di smog in Fvg
UDINE - «La qualità dell’aria continua a migliorare. Esistono pochissime criticità mai comunque sopra la soglia di attenzione». Lo afferma...

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UDINE - «La qualità dell’aria continua a migliorare. Esistono pochissime criticità mai comunque sopra la soglia di attenzione». Lo afferma l’assessore regionale Scoccimarro, che ha presentato la relazione sulla qualità dell’aria 2020 di Arpa che ha segnato un leggero miglioramento per l’ozono, sostanziale stabilità sul fronte delle polveri sottili, necessità di migliorare i processi di combustione domestica della legna. «Lo scorso 7 maggio - ricorda Scoccimarro - la giunta ha deliberato l’approvazione del rapporto preliminare per l’aggiornamento del piano regionale di miglioramento della qualità dell’aria. Quel rapporto preliminare intercettava già allora gran parte delle indicazioni che sono ora riportate nella relazione annuale sulla qualità dell’aria redatta da Arpa».

I DETTAGLI

Nel rapporto si conferma, infatti, una qualità dell’aria complessivamente buona. Rimangono alcune criticità relativamente a uno dei tre indicatori per le polveri sottili, ovvero il numero di superamenti della soglia giornaliera di 50 µg/m3 per il Pm10, che nella bassa pianura pordenonese e nei pressi del confine con il Veneto, purtroppo, risulta ancora superiore alla soglia di 35 giorni. Decisamente meglio vanno gli altri due indicatori relativamente al materiale particolato, ovvero il valore del Pm10 che è sempre stato inferiore ai 40 µg/m3 e la concentrazione media annua della frazione più fine del particolato (PM2.5), che è stato ovunque inferiore anche al limite di 20 µg/m3 che doveva entrare in vigore nel 2020. «Nonostante la qualità dell’aria, infatti, sia di fatto buona, è comunque importante agire su alcuni settori - precisa Scoccimarro -. Uno di questi è certamente la portualità anche alla luce dell’aumento esponenziale dei traffici e dello sviluppo degli scali. Dobbiamo inoltre intervenire sul riscaldamento domestico che è direttamente collegato ai cambiamenti climatici e sul trasporto su strada nonostante i grandi miglioramenti tecnologici che hanno interessato questo comparto. Un elemento di particolare attenzione dovrà essere anche quello del cosiddetto ‘inquinamento d’area’. Si tratta - aggiunge l’assessore - degli effetti congiunti di diverse sorgenti, in particolare delle attività produttive in aree ristrette di territorio. Questa attenzione, infatti, è necessaria più che mai oggi per poter garantire uno sviluppo pienamente sostenibile e una completa transizione ecologica. Stiamo andando verso un Friuli Venezia Giulia sempre più green - conclude Scoccimarro - e contiamo, grazie al progetto Nipoti, di anticipare al 2045 il Green Deal europeo previsto per il 2050».

 

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Il Gazzettino