Timbra il cartellino e va in palestra, ​l'Arpav chiede i danni: 95mila euro

Timbra il cartellino e va in palestra, l'Arpav chiede i danni: 95mila euro
PADOVA - Quelle raccolte dai carabinieri sarebbero prove granitiche. Videoriprese, pedinamenti e deposizioni dei titolari delle due palestre deporrebbero a favore della pubblica...

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PADOVA - Quelle raccolte dai carabinieri sarebbero prove granitiche. Videoriprese, pedinamenti e deposizioni dei titolari delle due palestre deporrebbero a favore della pubblica accusa. Che non ha avuto remore nel sollecitare la condanna dell'imputata. Un anno ed otto mesi di reclusione e 1400 euro di multa, con lo sconto di un terzo della pena contemplato dal rito abbreviato. Questa la richiesta del pubblico ministero Maria D'Arpa al processo che vede sul banco degli imputati l'ingegnere Stefania Stella, 50 anni di Villanova di Camposampiero, accusata di truffa aggravata ai danni dell'Arpav perché, secondo l'accusa, in almeno 45 occasioni tra il giugno del 2017 e il febbraio del 2018, avrebbe lasciato il posto di lavoro per andare in palestra. Il sostituto D'Arpa ha anche chiesto al giudice dell'udienza preliminare Mariella Fino di subordinare la concessione della sospensione condizionale della pena all'avvenuto risarcimento del danno. Ed è un conto salato quello che l'Agenzia regionale per l'Ambiente del  Veneto, costituita parte civile con l'avvocato Giovanni Lamonica, ha presentato alla dipendente, all'epoca dei fatti in comando negli uffici del Genio civile, in corso Milano. Arpav chiede un risarcimento dei danni morali e materiali per complessivi 95mila euro. L'imputata non si è sottoposta ad interrogatorio ma ha voluto fornire al giudice alcune dichiarazioni spontanee. Ha semplicemente spiegato di essersi allontanata dal posto di lavoro perché aveva un monte ore a credito da smaltire. In qualche occasione avrebbe però agito in maniera distratta. La sentenza è attesa per il prossimo 30 aprile dopo l'arringa del difensore dell'ingegner Stella, il penalista Giovanni Chiello. 

L'INCHIESTAI sospetti duravano da mesi. Tutti vedevano la dirigente dell'Arpav entrare e uscire a piacimento dagli uffici del Genio civile in corso Milano, dietro al teatro Verdi, quasi sempre con la sacca della palestra o con la borsa della spesa. Qualcuno aveva deciso di avvertire i carabinieri e dopo alcuni appostamenti gli investigatori non avevano potuto fare altro che confermare quanto i dipendenti del Genio già sospettavano. Secondo l'accusa la collega dell'Arpav timbrava il cartellino in entrata e in uscita con un intervallo brevissimo così da coprire un allontanamento prolungato. Molte delle ore che avrebbe dovuto dedicare al lavoro venivano passate in palestra all'Enjoy Fitness Club di galleria Scrovegni, al mercato a fare le spese o nei negozi a fare shopping, in farmacia e al bar. Le indagini sono state compiute dal Nucleo investigativo dei carabinieri tra la fine del 2017 e i primi mesi dell'anno scorso. A riprova del comportamento dell'ingegner Stella ci sarebbero video e fotografie che la ritraggono mentre timbra il cartellino ed esce dall'ufficio.
Luca Ingegneri Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino