​In centro storico "foglio di via" per ubriachi e spacciatori

In centro storico "foglio di via" per ubriachi e spacciatori
PADOVA - Il tema è: se uno spacciatore sta da mesi nella stessa piazza, tipo il duomo, oppure ai giardini Arena, posso intimargli di non tornarci più per almeno sei...

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PADOVA - Il tema è: se uno spacciatore sta da mesi nella stessa piazza, tipo il duomo, oppure ai giardini Arena, posso intimargli di non tornarci più per almeno sei mesi? Stessa cosa se uno continua a sporcare il muro che ho appena ripulito? Così è nato il decreto Minniti nella primavera del 2017 e applicato da più di un anno dal Questore a chi è sorpreso vicino a parchi, scuole, chiese, stazioni, mercati, intento a ubriacarsi, vendere prodotti contraffatti o fare il parcheggiatore abusivo. Però le prefetture avevano chiesto ai comuni di fare qualcosa per completarlo: delimitare delle aree, più che i singoli luoghi, dove poterlo applicare. In questo modo quando l'agente di polizia municipale sanzionerà per l'ennesima volta l'ubriaco, redigendo anche un verbale di allontanamento per 48 ore, il questore, a cui arriverà la sanzione, potrà prendere la decisione di impedirgli di tornare qui per sei mesi, mettendo in pratica il vero daspo urbano.

 
Bisogna puntualizzare che sarà la reiterazione continuata la molla per il daspo, non certo il turista che getta per terra la lattina vuota.
LA MODIFICALa modifica del regolamento di Polizia urbana sarà discussa in consiglio comunale lunedì. L'area individuata ha come confine le Mura del 500 e via Giordano Bruno, via Manzoni, via Gattamelata, via Ariosto, via Venezia, via Tommaseo, via Sarpi, via Bronzetti, via Volturno, via Milazzo, via Cernaia, via Goito, ponte del sostegno, via Cavallotti. Manca l'Arcella. Che non può essere ricompresa perché non ha le caratteristiche di densità di fattori di rischio, pensiamo ai giardini Arena o al Prato della Valle, ma i cui luoghi sensibili sono comunque coperti dal decreto.
Certo che, qualche mal di pancia in maggioranza questo provvedimento lo ha creato, come leggiamo a fianco. Ed è per questo che il sindaco si è sforzato di integrarlo unendo all'allontanamento anche la possibilità per chi ne è colpito di cominciare un percorso di reinserimento.
L'INTEGRAZIONE«Il momento della sanzione, quello della prevenzione e quello del reinserimento sono concetti che solo insieme producono sicurezza vera, se ci si ferma a un aspetto si dicono balle - dice Giordani - Ecco perchè vogliamo fare un passo in più. Inseriremo nel regolamento in maniera esplicita la previsione di appositi protocolli tra polizia locale e settore servizi sociali per attivare specifici servizi di prossimità gestiti da professionisti che, dove ce ne sia l'esigenza, propongano ed attivino per i casi di marginalità estrema percorsi veri di reinclusione».
«L'obiettivo di chi vuole togliere la terra da sotto ai piedi al racket della microcriminalità non può essere solo la fase repressiva, ma anche lo sforzo di creare la condizione per togliere dalla strada quei disperati che possono essere facile preda di chi li avvia sulla strada della delinquenza».
LE VETRINE«Un altro importante miglioramento del regolamento è stato sviluppato con l'assessorato al commercio e riguarda la cura e il decoro degli spazi commerciali e delle vetrine momentaneamente sgombri o in fase di riallestimento. Proporremo di introdurre anche a Padova per conduttori e soprattutto locatari regole basilari di pulizia e manutenzione degli spazi commerciali inattivi che affacciano sulla pubblica via per quanto riguarda serrande, decoro esterno, decoro interno e pulizia».

«Confermo infine che la linea di questa amministrazione sul fenomeno della prostituzione è incidere con più fermezza verso i clienti piuttosto che verso le vittime dei moderni schiavisti della tratta». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino