PADOVA - «Guidare in emergenza non significa dimenticarsi della prudenza, si è in mezzo alla strada e non in pista». Esordisce così Lucio Garbin, il...
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All’esame erano presenti anche Cristian Zotti, istruttore dipendente della Croce Verde e Mauro Scanferla, Mauro Bugno e Mirko Businaro insegnanti e istruttori del Consorzio Autoscuole Padovane. «Il consorzio ha fornito le strutture e il piazzale a titolo gratuito», specifica Scanferla. Per guidare un’ambulanza è necessario seguire un corso di formazione, completare un tirocinio e superare la prova pratica. Ogni ente organizza autonomamente il proprio corso per autisti, seguendo i parametri richiesti dalla normativa regionale. Una volta ricevuto l’attestato, il candidato può guidare su tutto il territorio veneto. Ci sono due tipi di certificazione: una abilita al trasporto sanitario ordinario (per terapie, visite o spostamenti vari) e una al trasporto in emergenza. «I candidati devono seguire sei lezioni di teoria nella sede di Croce Verde in via Nazareth – spiegano Garbin e Zotti – dove si parla di codice della strada, guida sicura, piccola manutenzione del mezzo e legislazione. Poi si passa al tirocinio, il candidato affiancato da un tutor porta a termine una serie di guide protette. Il tutor ha il compito di valutare l’aspirante autista. Il periodo dura almeno tre mesi e devono essere coperti almeno 15 turni, anche infrasettimanali con traffico sostenuto. A quel punto si passa al test pratico». Il circuito è segnato da semafori a tempo, con fotocellule che segnano inizio e fine del passaggio. «Un bravo autista – aggiungono Garbin e Zotti – è una persona che sa mantenere la calma in ogni situazione e guida in maniera sempre responsabile, attuando i protocolli di intervento noti e prendendo decisioni chiare con velocità. La missione del corso non è creare piloti, ma autisti consapevoli. Anche perché ricordo che c’è responsabilità pensale personale. La strada è piena di rischi, bisogna stare sempre all’erta. Poi a causa della musica alta, del telefonino e della distrazione molti autisti non ci sentono arrivare. Ciò va a inficiare la sicurezza di tutti». Il volontario più giovane che ha ottenuto il patentino si chiama Giovanni Passini, ha 22 anni e studia Medicina all’università di Padova. «Sono entrato alla Croce Verde di Padova come volontario da quando avevo 18 anni – dichiara Giovanni – Oggi raggiungo un importante traguardo perché fin da bambino desideravo guidare ambulanze. Ricordo che avevo un più di un modellino e ci giocavo sempre. E’ un sogno che finalmente si corona. Quando copro i turni alla Croce Verde le ore passano velocemente. Ora sto studiando Medicina, in futuro sceglierò comunque la strada dell’emergenza-urgenza. Mi piacerebbe fare l’anestesista o il cardiologo». I corsi per autisti possono essere seguiti solo dai volontari con alle spalle almeno due anni di attività all’interno di Croce Verde. «Sulla strada i rischi ci sono e a volte compaiono improvvisamente – ammette Cristian Zotti – Bisogna essere pronti a reagire nella maniera corretta. Non è sempre facile, ma siamo spinti da una grande passione e dalla voglia di aiutare il prossimo. Anche per i volontari serve una specializzazione, non è un ruolo che si improvvisa. Serve dedizione e competenza. Sarebbe bello che si unissero a noi sempre più giovani». La Pia Opera Croce Verde di Padova è un’associazione senza fini di lucro che opera nel campo socio sanitario, del soccorso e dell’assistenza alla persona. In particolare provvede al soccorso e al trasporto di ammalati e infortunati, promuove la donazione e la raccolta di sangue ad uso di medicina e chirurgia, svolge attività di protezione civile in ambito sanitario e svolge attività a carattere filantropico in rapporto alla pubblica assistenza.
Elisa Fais Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino