Mestre. Il capannone di via Linghindal rinasce con il fenomeno "padel"

I lavori in corso per realizzare i campi da padel nel capannone tra via Torino e via Ca' Marcello
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MESTRE - C’era una volta un capannone. Uno dei tanti che si vedono vuoti e abbandonati nelle periferie (e, in questo caso, nemmeno tanto “periferie”, visto che siamo tra via Torino e via Ca’ Marcello), usati per un po’ e poi dismessi. Ma ora, in questo parallelepipedo di cemento da tempo rimasto deserto, aprirà una “Spector Padel House”, fondata da Gustavo Spector, pioniere del padel in Italia e il più celebre maestro, CT della Nazionale e responsabile della formazione degli istruttori e dei corsi per maestri. Quando? Da domani, con cinque campi e spogliatoi ricavati all’interno del capannone e, se andrà bene, con il progetto di aprirne degli altri anche all’esterno.

ULTIMI RITOCCHI
In via Linghindal stanno lavorando giorno e notte per essere pronti per l’inaugurazione di domani sera nella quale saranno presenti il fondatore Gustavo Spector e Marco Sportillo, direttore del nuovo club. I cinque campi indoor sono a posto ma si stanno dando gli ultimi ritocchi all’interno e all’esterno della struttura. «È un grande progetto di riqualificazione urbana, con una grande valenza sociale - ha detto nei giorni scorsi Gustavo Spector che aveva aperto la sua prima “house” nel maggio 2021 in provincia di Pescara -. Provo molta soddisfazione nel vedere i grandi passi avanti che abbiamo fatto: ad oggi possiamo contare diversi club in Italia, come a Milano o a Firenze, inaugurata in ottobre, ed ora anche siamo anche a Venezia». Un investimento non indifferente visto che, per un solo campo di padel, le strutture costano sui trentamila euro, da moltiplicare quindi per cinque, più il costo del capannone e tutti i lavori di adeguamento che sono stati necessari per allestire gli spogliatoi e i servizi.

LA SCOMMESSA
Gustavo Spector, argentino, si è per così dire fatto le ossa a Milano. «Sono arrivato nel capoluogo lombardo vent’anni fa per insegnare tennis - ha raccontato -. Avevo una bella scuola con una cinquantina di bambini, ma ero convinto che si potesse aggiungere il “padel” che mancava». E così l’insegnante ha puntato tutto su questa disciplina «che - spiega - è tennis più tattica». Secondo Spector a tennis dopo una certa età non si può più migliorare, mentre nel padel, più dei colpi vincenti, conta prima di tutto la conoscenza del gioco, «e si può continuare a crescere senza i limiti della carta d’identità». Il “mercato” di questo sport è in espansione esponenziale, con un’incredibile domanda di campi «ma - come sostengono anche alle “Spector Padel House”, anche di insegnanti», proponendo quindi, oltre alle strutture, anche un vero e proprio metodo per crescere in questo sport.


Curioso, dunque, che l’inaugurazione di domani della nuova struttura quasi coincida anche con l’iniziativa proposta nel pieno centro di Mestre da Roberto Gazzara che, al piano terra dell’ex negozio “Masetto” di via Poerio, ha allestito un mini-campo da padel con “vista” su calle Corte Legrenzi. L’ingegnere mestrino Gazzara, con un gruppo di imprenditori veneti, ha acquistato il marchio Snauwaert nel 2018, portando a Mestre la sede operativa di questa azienda storica nel tennis, nata in Belgio nel 1928, ed ora specializzata anche nell’attrezzatura per giocare a padel. Insomma, se l’avventura della “Spector Padel House” (che punta anche ad allestire altri campi esterni) e dei vari club cittadini che hanno riconvertito i propri campi andranno bene, Mestre potrebbe davvero candidarsi a “città del Padel”. Staremo a vedere. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino