ROVIGO - (P.Pon.) Sport, cultura, scuola, Don Bosco, esercito e forze dell'ordine. Sono svariati i campi nei quali si era fatto amare don Giuseppe Fogagnolo, spentosi ieri...
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Quelli al Don Bosco furono anni impegnativi e ricchi di soddisfazione per don Alfa come veniva scherzosamente chiamato per le sigarette che fumava. «Era un'avventura nuova, stimolante. C'era Cesare Zancanaro, un personaggio eccezionale, scorbutico e gradevolissimo, carismatico e competente», disse. Lasciò nel 1979. «Un periodo meraviglioso». La sua eredità fu notevole per far funzionare il grande edificio e le sue iniziative la messa, i campi gioco, il teatro, il cinema -, sia per gli indirizzi culturali, spesso all'avanguardia e non sempre da tutti condivisi.
Nelle caserme era il Parroco! La messa festiva, gli incontri formativi, la catechesi per i Cresimandi, le celebrazioni, l'accoglienza del Vescovo sia diocesano che dell'Ordinario militare. Sapeva intessere con i giovani militari quel rapporto che lo faceva divenire punto di riferimento. Ebbe grandi interessi culturali soprattutto nel campo biblico. Animava come predicatore e padre spirituale numerosi Corsi di Esercizi spirituali alle Religiose. Arricchiva le sue omelie di dati, di riferimenti e di citazioni. Fu tra i fondatori in provincia di Rovigo del Movimento per la Vita e del Centro Aiuto alla Vita.
Il Gazzettino