Otite, bambini in ospedale per complicazioni: «Vaccinateli»

Otite, bambini in ospedale per complicazioni: «Vaccinateli»
TREVISO - Cinque bambini operati d'urgenza al Ca' Foncello in soli tre mesi, per le complicazioni legate a delle otiti, infezioni diffuse e solitamente banali, che possono...

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TREVISO - Cinque bambini operati d'urgenza al Ca' Foncello in soli tre mesi, per le complicazioni legate a delle otiti, infezioni diffuse e solitamente banali, che possono degenerare e portare a gravi conseguenze. E tra i motivi c'è in più di un episodio la mancata vaccinazione contro lo pneumococco. «Importante - sottolinea il primario dell'Unità di chirurgia dell'orecchio dell'ospedale di Treviso Daniele Frezza per ridurre i rischi». I bambini operati d'urgenza dall'equipe del dottor Frezza avevano età differenti: due bimbe di 9 mesi e 5 anni e tre maschietti di 9, 16 mesi e 2 anni. Il caso più complesso, quello della più grandicella, la bimba di 5 anni: «Ha richiesto un doppio intervento chirurgico durato complessivamente sei ore continua Frezza - Sono intervenuti prima i neurochirurghi, che hanno eseguito un'estesa craniotomia con l'asportazione dell'ascesso cerebellare. Successivamente siamo  intervenuti noi sull'orecchio destro che è stata la causa del problema. La bambina è stata poi ricoverata in Rianimazione e successivamente in Pediatria dove è stata seguita, per un mese e mezzo, con costanti controlli otochirurgici e audiologici».

Il mese successivo è stata la volta dei bimbi di 9 e 16 mesi, entrambi, fanno sapere dall'Ulss 2, con un quadro erosivo che poteva condurre a complicanze severe come la paziente di 5 anni. In entrambi questi bimbi, le vaccinazioni o non erano state eseguite o non erano state completate, e questo secondo gli specialisti li ha maggiormente esposti a infezioni. «Le vaccinazioni contro lo pneumococco e, in parte quella per l'Haemophilus influenzae, possono prevenire le complicanze acute o croniche spiega Frezza - È anche importante, in caso di otite, far visitare il bambino dal pediatra, che può richiedere la consulenza specialistica». Per altri due bimbi, di 9 mesi e 2 anni, con una diagnosi di otite complicata in esordio, si è dovuti ricorrere solo all'evacuazione dal timpano dell'infezione e al posizionamento di drenaggi trans timpanici. La cosiddetta otite media acuta e le otiti effusive con perdita di udito sono molto frequenti nei bambini sotto i 6-7 anni e il ruolo del pediatra di famiglia è basilare nel gestire questo genere di malattie, le più frequenti tra i piccoli da 0 a 3 anni. In certi casi, per difficoltà anatomiche dell'orecchio e spesso per la scarsa collaborazione del bambino, l'otite non è facilmente diagnosticabile e il pediatra richiede la collaborazione dell'otorinolaringoiatra.
In rari casi, anche per l'aggressività di alcuni germi, se non viene trattata adeguatamente può degenerare, raggiungendo aree vicino all'orecchio molto delicate. Infezioni ripetute possono inoltre provocare danni cronici al timpano e la parziale perdita di udito.

LA COLLABORAZIONE«È dunque estremamente importante che i bambini, ma anche gli adulti, con otite media, vengano seguiti e trattati con una pronta risoluzione del quadro. Le complicanze possono divenire gravi e talora pericolose». Ma di fronte a questo scenario, sottolinea il primario, è possibile contare sulla piena collaborazione tra ospedale, pediatri di base e medici di medicina generale, oltre che con gli ospedali spoke, i presidi ospedalieri territoriali. Lo sforzo per risolvere problematiche legate a queste tematiche non si ferma qui. «Da oltre un anno conclude Frezza eseguiamo mensilmente anche interventi di otochirurgia in bambini in casi di otite cronica e danni cronici al timpano e agli ossicini». Interventi, nei casi più problematici, in cui ci si avvale di anestesisti dedicati all'area pediatrica, oltre che di Chirurgia Pediatrica, Pediatria, Neurochirurgia, Rianimazione Neurochirurgica, Neuroradiologia e Audiologia. Un ingranaggio ben collaudato, come hanno dimostrato gli esiti positivi dei cinque interventi eseguiti d'urgenza nei mesi scorsi su altrettanti bimbi, anche se l'obiettivo rimane quello di non dover arrivare a situazioni di gravità estrema, ma di intercettare per tempo i casi di otite, che sia nei più piccoli che nei grandi possono portare a conseguenze serie e a danni permanenti.
Lina Paronetto  Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino