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PADOVA - L'Azienda Ospedale Università di Padova e l'ospedale Sant'Antonio puntano alla digitalizzazione, alle nuove tecnologie e all'ammodernamento grazie al maxi finanziamento da 17 milioni di euro derivante dal Piano nazionale di ripresa e resilienza. Lo si evince dalla delibera pubblicata ieri dalla direzione di via Giustiniani, che nomina i responsabili dei vari procedimenti.
I nuovi ospedali di comunità
In primis saranno realizzati due nuovi ospedali di Comunità nel nosocomio di via Facciolati. Ovvero strutture sanitarie di ricovero di cure intermedie, destinate a ricoveri brevi per pazienti che hanno bisogno di interventi sanitari a bassa intensità clinica. Ad esempio anziani, malati cronici o persone in via di stabilizzazione. Il primo nascerà all'ottavo piano del Sant'Antonio, conterà 22 posti letto e costerà circa 605 mila euro. Il secondo sarà realizzato al nono piano, con altri 28 posti letto, per circa 50 mila euro. In tutto si parla di 655.554 mila euro. A capo dell'operazione c'è l'ingegner Giovanni Spina, direttore dell'unità operativa complessa Servizi tecnici.
Tecnologie all'avanguardia
Altro capitolo importante rappresenta il rinnovo del parco tecnologico digitale ospedaliero, tramite l'acquisto di apparecchiature elettromedicali di ultima generazione.
L'impatto del Covid
La sesta Missione riguarda la Salute, un settore critico, che ha affrontato sfide di portata storica nell'ultimo anno. L'impatto della crisi del Covid-19 sui sistemi sanitari ha dimostrato l'importanza di una garanzia piena, equa e uniforme del diritto alla salute su tutto il territorio nazionale. La pandemia, poi, ha posto il benessere della persona nuovamente al centro dell'agenda politica. Le riforme e gli investimenti proposti con il Pnrr in quest'area hanno due obiettivi principali: potenziare la capacità di prevenzione e cura del sistema sanitario nazionale a beneficio di tutti i cittadini, garantendo un accesso equo e capillare alle cure e promuovere l'utilizzo di tecnologie innovative nella medicina.
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