Fondi del Pnrr, al Sant'Antonio saranno realizzati due ospedali di comunità: serviranno oltre 600 mila euro

Si punta anche sulla digitalizzazione e sull'acquisto di strumenti ad alta tecnologia per 16 milioni di euro

Sabato 10 Settembre 2022 di Elisa Fais
L'ingresso dell'ospedale Sant'Antonio di Padova

PADOVA - L'Azienda Ospedale Università di Padova e l'ospedale Sant'Antonio puntano alla digitalizzazione, alle nuove tecnologie e all'ammodernamento grazie al maxi finanziamento da 17 milioni di euro derivante dal Piano nazionale di ripresa e resilienza.

Lo si evince dalla delibera pubblicata ieri dalla direzione di via Giustiniani, che nomina i responsabili dei vari procedimenti.

I nuovi ospedali di comunità

In primis saranno realizzati due nuovi ospedali di Comunità nel nosocomio di via Facciolati. Ovvero strutture sanitarie di ricovero di cure intermedie, destinate a ricoveri brevi per pazienti che hanno bisogno di interventi sanitari a bassa intensità clinica. Ad esempio anziani, malati cronici o persone in via di stabilizzazione. Il primo nascerà all'ottavo piano del Sant'Antonio, conterà 22 posti letto e costerà circa 605 mila euro. Il secondo sarà realizzato al nono piano, con altri 28 posti letto, per circa 50 mila euro. In tutto si parla di 655.554 mila euro. A capo dell'operazione c'è l'ingegner Giovanni Spina, direttore dell'unità operativa complessa Servizi tecnici.

Tecnologie all'avanguardia

Altro capitolo importante rappresenta il rinnovo del parco tecnologico digitale ospedaliero, tramite l'acquisto di apparecchiature elettromedicali di ultima generazione. In questo caso l'impegno di spesa sale a circa 7 milioni e 500 mila euro. Gestisce la partita l'ingegner Francesca Menotto, dirigente dell'Ingegneria clinica. Complessivamente le apparecchiature saranno 21, alcune di queste sono già state acquistate mentre per altre sono previste gare per l'aggiudicazione dell'appalto. Nel gruppo rientrano il mammografo costato 200mila euro e installato al Monoblocco, otto apparecchi radiologici telecomandati digitali e, ancora, un angiografo vascolare neuro biplano del valore di un milione di euro per la Neurologia. Quest'ultimo dispositivo rappresenta la nuova frontiera per lo studio di aneurismi e ictus. Rispetto al tradizionale angiografo monoplano, la nuova apparecchiatura, per mezzo di specifici software, permette di ricostruire immagini tridimensionali dei vasi, mostrare più precisamente la sede e la tipologia dell'occlusione, evidenziare quali sono le aree non irrorate correttamente. Il finanziamento più ingente riguarda l'ammodernamento del parco tecnologico digitale dell'ospedale di Padova e del Sant'Antonio e sfiora gli 8 milioni e 800 mila euro. È stato nominato responsabile unico del procedimento l'ingegner Alessio Gasparetto, dirigente analista responsabile facente funzione dell'Unità operativa complessa Sistemi informativi aziendali. Saranno acquistati sistemi informativi innovativi come hardware, software e cloud per rendere più funzionale e smart tutti i processi e i servizi della sanità. A beneficio sia del cittadino, che del personale.

L'impatto del Covid

La sesta Missione riguarda la Salute, un settore critico, che ha affrontato sfide di portata storica nell'ultimo anno. L'impatto della crisi del Covid-19 sui sistemi sanitari ha dimostrato l'importanza di una garanzia piena, equa e uniforme del diritto alla salute su tutto il territorio nazionale. La pandemia, poi, ha posto il benessere della persona nuovamente al centro dell'agenda politica. Le riforme e gli investimenti proposti con il Pnrr in quest'area hanno due obiettivi principali: potenziare la capacità di prevenzione e cura del sistema sanitario nazionale a beneficio di tutti i cittadini, garantendo un accesso equo e capillare alle cure e promuovere l'utilizzo di tecnologie innovative nella medicina.

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