MESTRE (VENEZIA) - Infermiere ferito con un calcio da un giovane straniero ubriaco e aggressivo. L'episodio di violenza si è verificato al Pronto Soccorso...
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Aggressione in ospedale: cosa è successo
L'uomo è stato arrestato mentre l'operatore sanitario, colpito da un calcio al ginocchio, ha una prognosi di 40 giorni e dovrà subire un intervento chirurgico. Per l'Ulss 3 Serenissima «questi episodi confermano che il Pronto Soccorso è un luogo sempre più di frontiera, dove gli operatori e i medici si trovano a farsi carico anche di persone portatrici di disagio».
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«Anche a queste persone il Pronto Soccorso - viene rilevato - presta il suo servizio, più di quanto non si facesse in passato: i rischi da sempre connessi a questa attività, di conseguenza, ora sono più alti e continuano ad aumentare». Per arginare la pressione all'interno dei Pronto Soccorso, e non solo, la Direzione dell'Ulss 3 Serenissima ha predisposto nei mesi scorsi un percorso di contrasto. «È stato costituito - spiega il direttore generale Giuseppe Dal Ben - un gruppo di lavoro Prevenire gli atti di violenza. A questo tavolo sono rappresentati tutti i livelli, e le figure di coordinamento lavorano insieme agli RLS, cioè ai 'responsabili dei lavoratori per la sicurezzà, e insieme all'équipe del rischio clinico e alla psicologia ospedaliera». Anche la riorganizzazione degli spazi del Pronto Soccorso, ora in corso, è stata disegnata a partire dalle proposte espresse dal Gruppo di Lavoro contro gli atti di violenza. Dallo stesso Gruppo di Lavoro è giunta la proposta di costituzione di specifici sportelli di consulenza - sul rischio clinico e di supporto psicologico, e in prospettiva anche legale - rivolti al personale.
Si sta infine valutando la possibilità di rivedere la grafica del cartellino di riconoscimento degli operatori del Pronto Soccorso e di introdurre un cartellino di riconoscimento degli accompagnatori dei pazienti in Pronto Soccorso.
Il Gazzettino