Baby boom nel 2021 all'ospedale dell'Angelo: con la nascita di Amelia record di 2007 nuovi nati

PARTI RECORD Lo staff di Ostetricia con il dg Contato e la mamma di Amelia, duemillesima nata all’Angelo nel 2021
MESTRE - Quest’anno sarà record di nascite all’Ospedale dell’Angelo dove, alla data di ieri, sono stati registrati ben 2007 nuovi nati. Il dato positivo,...

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MESTRE - Quest’anno sarà record di nascite all’Ospedale dell’Angelo dove, alla data di ieri, sono stati registrati ben 2007 nuovi nati. Il dato positivo, in controtendenza rispetto al crollo della natalità a livello nazionale, è stato diffuso dall’Ulss 3 Serenissima, in occasione della nascita della piccola Amelia, la duemillesima neonata del 2021. Amelia, figlia di una coppia di nazionalità kosovara risiedente a Chirignago, è venuta al mondo nel primo pomeriggio di lunedì 27 dicembre ed è stata seguita da altri sette piccoli. 



TREND IN AUMENTO
La cifra dei nuovi nati si avvicina così a quella record registrata nel 2018, quando si toccò quota 2008, e la previsione è che tale numero sarà ampiamente superato al 31 dicembre 2021. «Già negli anni scorsi – spiega con orgoglio Edgardo Contato, direttore generale dell’Ulss 3 Serenissima - l’Ostetricia dell’Angelo ha fatto registrare numeri in assoluta controtendenza, ma la nascita di Amelia, che ci porta a quota duemila qualche giorno prima della fine dell’anno, certifica che qui si sta facendo un lavoro egregio. Si tratta del lavoro coordinato dell’Ostetricia e Ginecologia, della Patologia neonatale e della Pediatria. Il risultato è un fiore all’occhiello di primo livello, di cui dev’essere fiera tutta l’équipe del Dipartimento neonatale, insieme a coloro che collaborano ai percorsi di avvicinamento al parto».

All’Ospedale di Mestre non si può dunque parlare di un “inverno demografico”, espressione usata dallo stesso Papa Francesco durante l’Angelus di pochi giorni fa, alludendo al grave problema della denatalità nel nostro Paese. I dati relativi ai nati all’Angelo degli ultimi sei anni vanno proprio nella direzione opposta e parlano con chiarezza di un piccolo “baby boom” locale, con un numero di nuovi nati che dal 2016 è sempre stato ben al di sopra delle 1900 unità. Numeri in controtendenza anche secondo quanto certificato dall’Istat, che a livello nazionale ha di recente descritto un quadro di denatalità in tutto il decennio passato, con un calo netto di nascite soprattutto nel 2020 (15mila in meno rispetto al 2019). Riguardo all’anno in corso si può poi facilmente prevedere il superamento al ribasso di ogni record di denatalità, visto che sempre secondo i dati Istat in tutta Italia solo tra gennaio e settembre le minori nascite sono state già 12.500. «Il grido di allarme del Pontefice - sottolinea Contato - è confermato da dati nazionali molto preoccupanti. Dal nostro Ospedale arriva un segnale piccolo ma importante, e cioè che anche le strutture sanitarie e gli operatori possono contribuire ad affrontare questo inverno demografico, mettendosi a disposizione dei genitori con tutto l’entusiasmo, con tutta la disponibilità e con tutta la professionalità possibili, creando così per le famiglie le migliori condizioni per decidere di dare alla luce un figlio.
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Il Gazzettino