Spettacolo annullato al Verdi, Ornella Muti paga a rate. Salva la condizionale

Ornella Muti
TRIESTE Il bonifico da mille euro al mese continua ad arrivare dalla Germania e garantisce all'attrice Ornella Muti la sospensione condizionale della pena. Sull'esecuzione...

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TRIESTE Il bonifico da mille euro al mese continua ad arrivare dalla Germania e garantisce all'attrice Ornella Muti la sospensione condizionale della pena. Sull'esecuzione della sentenza - 6 mesi di reclusione e 500 euro di multa per truffa aggravata e falso in seguito allo spettacolo annullato nel dicembre 2010 al Teatro Verdi di Pordenone per andare a cena da Putin - sta vigilando la Corte d'appello di Trieste. Ieri nel capoluogo giuliano si è tenuta un'udienza per verificare se ci sono le condizioni per continuare a beneficiare della condizionale.

I CONTI L'avvocato Antonio Malattia ha sollecitato un rinvio d'udienza affinchè la giustizia non distolga l'attenzione sulla vicenda. Il risarcimento, infatti, non è stato ancora versato nella sua interezza. «Al momento i pagamenti, fatta eccezione per una mensilità che è saltata, sono stati ricevuti - spiega il legale pordenonese - Alla prossima udienza i giudici verificheranno se ci sono ancora le condizioni per mantenere la sospensione della pena». L'attrice avrebbe dovuto risarcire 30mila euro, ma l'accordo sulla rateizzazione della somma è stato raggiunto su un importo di 36mila. Al momento la Muti deve versarne ancora 26mila.

LA VICENDA Dieci anni fa, la sera del 10 dicembre, la Muti avrebbe dovuto recitare L'ebreo errante al Verdi. A causa di una raucedine aveva annullato i tre spettacoli, in realtà aveva partecipato a una cena di beneficenza organizzata da Vladimir Putin a San Pietroburgo. Secondo i giudici era tutto programmato. Lei disse che non avrebbe potuto recitare perchè era afona, si era ammalata a causa dei «gelidi teatri» del Nord. Ma i russi le avevano prenotato il volo già il 1. dicembre, nonostante l'attrice sapesse già a luglio delle date pordenonesi del 10, 11 e 12 dicembre. Il volo partiva da Ronchi dei Legionari. Il 10 dicembre - senza sottoporsi a una visita e quando era in volo per San Pietroburgo (era partita alle 6.20 e gli spettacoli erano stati annullati alle 11.30) - aveva inviato il certificato medico italiano. Secondo i giudici, la necessità di procurarsi il certificato medico il giorno della partenza per la Russia sarebbe stato giustificato dalla necessità di sottrarsi al pagamento della penale convenuta con il teatro. 

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Il Gazzettino