Padova. Dal campo profughi a Padova per curare una malformazione: due bimbi Saharawi salvati

A seguire la vicenda è stata Elisa Cavinato, consigliere veneto, collaborando con l'associazione "1514 Oltre il muro onlus" e grazie al contributo della Regione nell'ambito del programma "Ricoveri Umanitari"

bambini saharawi
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PADOVA - Hanno 3 e 6 anni e sono fratelli. Appartengono al popolo Saharawi e vivono in un campo profughi del Sahara Occidentale con mamma e papà. Bellissimi e molti vivaci, sono nati entrambi con una seria malformazione all'apparato genito-urinario destinata a compromettere per sempre la qualità della loro vita, dato che dove vivono non sarebbero mai stati operati. Però ci hanno pensato i medici della Chirurgia Pediatrica di Padova a sottoporli tutti e due con successo a un intervento risolutivo, a cui se ne aggiungerà un secondo di perfezionamento nel prossimo autunno. A seguire da vicino la vicenda dei piccoli arrivati dall'Africa, è stata Elisa Cavinato, consigliere veneto della Lista Zaia, la quale in collaborazione con l'associazione "1514 Oltre il muro onlus" ha fatto in modo che si arrivasse al lieto fine, grazie anche al contributo della Regione nell'ambito del programma "Ricoveri Umanitari" per sostenere le spese sanitarie. I piccoli sono stati accompagnati all'ombra del Santo dai volontari che hanno assistito loro e la mamma nel mese di permanenza qui, durante il quale sono stati sottoposti alla delicata operazione con cui i chirurghi pediatrici hanno ricostruito i canali genito-uretrali.


I dettagli


Qualche sera fa i membri dell'associazione hanno organizzato una cena a cui hanno presenziato i bimbi che ormai hanno superato la fase post operatoria e che il giorno dopo sono rientrati nel Paese d'origine, la stessa Cavinato e i medici che si sono prodigati per curarli: l'appuntamento è stato l'occasione per festeggiare anche i 10 anni dell'Associazione che ha sede a Ponte San Nicolò. «Questo è un grande progetto benefico, forse poco conosciuto, che va promosso e ampliato ha sottolineato la stessa Cavinato in quanto si prefigge il migliore degli scopi, cioè consentire le cure a bambini che non potrebbero permettersele, dando la possibilità di accedere alla nostra medicina d'eccellenza a persone nate in una parte del mondo in cui tali competenze non ci sono. Ora è toccato a questi due splendidi bimbi, ma prima di loro la Regione aveva stanziato i fondi per far operare altri due piccoli pazienti di 3 anni arrivati dall'Africa, che avevano il piede torto e che dopo l'intervento fatto a Padova hanno iniziato a camminare». «Tutto ciò - ha evidenziato Stefano Cecconi, presidente di "1514 Oltre il muro" - non sarebbe possibile senza l'impegno di tanti volontari che hanno risolto tutte le problematiche e reso più bello il soggiorno ai bimbi e alla mamma. Ringrazio in particolare una coppia di giovani sposi che ha donato il ricavato dei regali di nozze e gli altri amici che hanno contribuito a coprire le spese per la permanenza e il viaggio». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino