Willy Branchi, ucciso nel 1988. Nessun colpevole, il prete, le calunnie e il giro di pedofili

Willy Branchi, ucciso nel 1988
La Procura di Ferrara ha chiuso l'indagine nei confronti di don Tiziano Bruscagin, ex parroco di Goro, accusandolo di false informazioni al pm e calunnia. Il sacerdote, da una...

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La Procura di Ferrara ha chiuso l'indagine nei confronti di don Tiziano Bruscagin, ex parroco di Goro, accusandolo di false informazioni al pm e calunnia. Il sacerdote, da una decina d'anni residente nel Padovano, è considerato un testimone chiave nell'inchiesta, riaperta nel 2014, sull'omicidio di Willy Branchi, ragazzo di 18 anni trovato morto il 30 settembre 1988 nella golena del Po, nudo e con il capo fracassato dal colpo di una pistola da macello. Un delitto rimasto senza colpevoli, tra omertà, poche certezze, e indagini che riguardarono anche un giro di pedofilia.


Ora Procura e carabinieri hanno notificato l'avviso di fine indagine al prete, 78 anni, parroco di Correzzola, con la novità della contestazione di calunnia nei confronti delle persone che ha indicato - con nomi, cognomi, spiegazioni sul possibile movente dell'omicidio e retroscena - a magistrati, carabinieri e giornalisti del Resto del Carlino e della Nuova Ferrara.


Il pm Andrea Maggioni, che ha ereditato il fascicolo dal precedente magistrato, Giuseppe Tittaferrante - che chiese l'archiviazione della prima tranche di accertamenti prendendo atto dell'omertà dei testimoni - ha chiuso l'indagine su don Tiziano contestandogli ciò che avrebbe riferito falsamente, coprendo le dichiarazioni con reticenza, e poi avvalendosi della facoltà di non rispondere, senza dare spiegazioni delle sue affermazioni precedenti, e dunque accusando ingiustamente alcune persone. Interrogato prima come testimone e poi come indagato ben cinque volte, aveva ripetuto di sapere chi erano gli autori del delitto, chi aiutò a spostare il cadavere e soprattutto di conoscere il contesto in cui maturò l'uccisione di Willy, che avrebbe offerto prestazioni sessuali a pagamento ad anziani del paese. Il sacerdote, registrato nella sala d'attesa della Procura, avrebbe tra l'altro invitato altri testimoni a non parlare, e a non farlo per telefono. A processo, accusato di bugie e reticenze, c'è già un altro pensionato del paese, Carlo Selvatico, con udienza fissata il 4 ottobre. E ci sono altre quattro persone indagate per false informazioni al pm: due vicini, marito e moglie, della casa in cui viene indicato possa esser avvenuto l'omicidio, un medico e un pescatore. L'atto d'accusa a Bruscagin è stato notificato anche ai superiori del prete, in scala gerarchica, affinché si valuti la sua posizione.
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Il Gazzettino