UDINE - Omicidio-suicidio in pieno centro a Udine in via Rialto dove una coppia divorziata si era recata nello studio di un notaio per redigere un atto. Improvvisamente...
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«Non si è trattato di un femminicidio legato a questioni passionali, è un fatto dovuto a un movente puramente economico» ha dichiarato in serata il Procuratore capo di Udine Antonio De Nicolò facendo il punto sulle indagini coordinate dal sostituto Luca Olivotto e condotte dalla Polizia.
IL TESTIMONE Ecco cosa è successo in quello studio /VIDEO
È successo questa mattina, mercoledì 13 giugno, dopo le 10 nello studio notarile Amodio-Andrioli, in via Rialto. L'omicida-suicida è l'architetto Giuliano Cattaruzzi, di 80 anni. L'ex moglie, vittima del suo gesto folle, è Donatella Briosi, 66 anni, residente a Udine. Ferito di striscio uno degli avvocati presenti.
IN STUDIO PER LA COMPRAVENDITA DELLA CASA
I due erano andati nello studio del notaio per redigere un atto relativo alla compravendita di una casa che avevano in comune a Tarcento, di proprietà dell'uomo ma gravato da un'ipoteca a favore della ex moglie. Secondo quanto si è appreso la donna era presente proprio per ricevere la sua quota e togliere dunque l'ipoteca.
Oltre alle due vittime e i loro legali, c'erano il notaio Tania Andrioli che seguiva il rogito, la famiglia che avrebbe dovuto acquistare la casa e uno dei due garage e un altro vicino interessato all'acquisto del secondo immobile. Dopo l'esplosione dei primi colpi, padre, madre e figlio sono corsi in strada, mentre un'impiegata dello studio notarile che si trovava al piano di sotto ha chiamato il numero unico di emergenza per segnalare il fatto. Qualcosa è scattato nella mente dell'uomo che aveva portato con sé una piccola pistola: è stato un attimo, l'uccisione dell'ex moglie e un colpo contro se stesso, anche per lui non c'è stato scampo.
UN'ESECUZIONE: LA MANO APPOGGIATA SULLA SCHIENA E I COLPI
L'assassino ha raggiunto alle spalle l'ex moglie, le ha appoggiato un braccio alla schiena, poi ha estratto un revolver a tamburo calibro 38 e ha esploso un primo colpo che è rimbalzato sul pavimento sfiorando gli acquirenti dell'immobile, al lato opposto del tavolo, prima di conficcarsi in due libri della parete di fronte. Poi le ha appoggiato la pistola alla nuca e ha esploso un secondo colpo che le ha trapassato il corpo ferendo di striscio l'avvocatessa che le era al fianco. Infine ha fatto qualche passo indietro e si è puntato la pistola alla gola. È la ricostruzione effettuata dalla Polizia della dinamica dell'omicidio suicidio.
IL CAPO DELLA SQUADRA MOBILE Tutto è accaduto in pochi istanti, prima che iniziasse la riunione /VIDEO
LA NUOVA COMPAGNA E IL FIGLIO E LA VILLA DA LUI PROGETTATA
Cattaruzzi viveva a Tarcento, al 5 di via Bernadia, una villa ai piedi del monte Bernadia che aveva progettato lui stesso negli anni Ottanta. L'architetto conviveva da diversi anni con una nuova compagna straniera e la coppia aveva avuto un figlio. Negli ultimi anni viveva alle Canarie. Ed era proprio quella villa a Tarcento, da lui progettata, ad essere oggetto della compravendita.
La villa che doveva essere venduta oggi dal notaio
IL NOTAIO AMODIO: «GRANDE PAURA»
«È un episodio tragico, c'è stata grande paura anche per la collega» che stava seguendo il rogito. È il primo commento del notaio Paolo Alberto Amodio dello studio in cui l'uomo ha sparato alla moglie prima di suicidarsi.
Il Gazzettino