Omicidio Kurti, si cerca il mattatoio: i carabinieri del Ris setacciano ancora l'abitazione

Il luogo dove è stato trovato il cadavere a pezzi di Shefki Kurti
MASI - Per trovare l'assassino di Shefki Kurti bisogna che gli investigatori trovino le risposte a queste due domande fondamentali: perchè e dove è stato...

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MASI - Per trovare l'assassino di Shefki Kurti bisogna che gli investigatori trovino le risposte a queste due domande fondamentali: perchè e dove è stato assassinato l'anziano? Ma, anche, dove l'assassino ha fatto a pezzi il cadavere dell'albanese 71enne ritrovato nell'Adigetto la settimana scorsa? Continuano i sopralluoghi degli esperti della Scientifica dei carabinieri che hanno già passato al setaccio l'abitazione dell'uomo, a Badia Polesine, ora posta sotto sequestro, tanto che la moglie Nadire ora è ospita del figlio nell'abitazione di Masi. Qui, infatti, nell'appartamento di via Ghirardini 78, secondo le prime indiscrezioni sull'indagine, si stanno cercando tracce di sangue, e dopo un primo sopralluogo i militari del Ris torneranno ancora per fare nuovi rilievi.

I rilievi

Parliamo di tracce. Ma fare a pezzi un cadavere, presuppone uno spargimento di sangue enorme, a meno che il corpo non sia stato preventivamente dissanguato o sia stato smembrato da congelato. Impossibile che l'assassino sia riuscito a ripulire così bene il luogo utilizzato tanto da non lasciare alcuna traccia della mattanza. In un primo momento l'omicidio che ha sconvolto Badia e Masi sembrava eseguito in una maniera molto grezza, ovvero da una mano che non sembra esperta, tanto che il cadavere orrendamente mutilato è stato rinvenuto pochi giorni dopo la data presunta della morte, ovvero intorno al 22 luglio. L'omicida non ha nemmeno tentato di sbarazzarsi delle parti più riconoscibili della vittima, come invece sono soliti fare i killer esperti. Tanto che è stata ritrovata la testa ed era ben visibile anche un tatuaggio sulla pelle dell'anziano, elementi che hanno permesso immediatamente il riconoscimento da parte dei parenti.

La famiglia

Eppure ancora non si riesce a trovare il luogo esatto dove è stato compiuto un assassinio tanto efferato. Luogo che aiuterebbe a risolvere il giallo dell'identità del 71enne albanese, che secondo i figli, Arben detto Benni, e Alketa, non aveva nessun nemico. Eppure qualcuno, in realtà, doveva odiare parecchio Shefki Kurti. Odiarlo al punto di ucciderlo senza pietà, fare scempio del suo cadavere e poi sbarazzarsi del suo corpo in un canale, nella speranza che non venisse mai ritrovato. L'autopsia dovrebbe aver anche fatto scoprire l'arma del delitto e quella usata per disfarsi del cadavere. Visti i tagli netti potrebbe essere anche una sega circolare. Gli investigatori stanno anche scavando sulla vita della vittima e dei suoi familiari e indagano pure sulle finanze del 71enne, che però sarebbero decisamente esigue. In questi due ambiti potrebbe nascondersi il movente che ha armato la mano omicida.

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Il Gazzettino