MASI - Per trovare l'assassino di Shefki Kurti bisogna che gli investigatori trovino le risposte a queste due domande fondamentali: perchè e dove è stato assassinato l'anziano? Ma, anche, dove l'assassino ha fatto a pezzi il cadavere dell'albanese 71enne ritrovato nell'Adigetto la settimana scorsa? Continuano i sopralluoghi degli esperti della Scientifica dei carabinieri che hanno già passato al setaccio l'abitazione dell'uomo, a Badia Polesine, ora posta sotto sequestro, tanto che la moglie Nadire ora è ospita del figlio nell'abitazione di Masi. Qui, infatti, nell'appartamento di via Ghirardini 78, secondo le prime indiscrezioni sull'indagine, si stanno cercando tracce di sangue, e dopo un primo sopralluogo i militari del Ris torneranno ancora per fare nuovi rilievi.
I rilievi
Parliamo di tracce. Ma fare a pezzi un cadavere, presuppone uno spargimento di sangue enorme, a meno che il corpo non sia stato preventivamente dissanguato o sia stato smembrato da congelato.
La famiglia
Eppure ancora non si riesce a trovare il luogo esatto dove è stato compiuto un assassinio tanto efferato. Luogo che aiuterebbe a risolvere il giallo dell'identità del 71enne albanese, che secondo i figli, Arben detto Benni, e Alketa, non aveva nessun nemico. Eppure qualcuno, in realtà, doveva odiare parecchio Shefki Kurti. Odiarlo al punto di ucciderlo senza pietà, fare scempio del suo cadavere e poi sbarazzarsi del suo corpo in un canale, nella speranza che non venisse mai ritrovato. L'autopsia dovrebbe aver anche fatto scoprire l'arma del delitto e quella usata per disfarsi del cadavere. Visti i tagli netti potrebbe essere anche una sega circolare. Gli investigatori stanno anche scavando sulla vita della vittima e dei suoi familiari e indagano pure sulle finanze del 71enne, che però sarebbero decisamente esigue. In questi due ambiti potrebbe nascondersi il movente che ha armato la mano omicida.
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