Via Anelli, la rinascita dell'ex Bronx di Padova con la nuova questura

PADOVA - È stato pubblicato ieri il bando da 5,2 milioni di euro per la progettazione della nuova questura in via Anelli: i cantieri si apriranno nei primi mesi del 2025 e...

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PADOVA - È stato pubblicato ieri il bando da 5,2 milioni di euro per la progettazione della nuova questura in via Anelli: i cantieri si apriranno nei primi mesi del 2025 e a disegnare la futura sede della polizia quasi sicuramente sarà un grande studio di progettazione.


Come annunciato una ventina di giorni fa, a palazzo Moroni (che è stazione appaltante dell’opera che sarà finanziata con 62 milioni di euro dal ministero dell’Interno) è scattato il conto alla rovescia per realizzare la nuova questura che dovrà prendere il posto di quello che per anni è stato conosciuto come il Bronx padovano. Dopo che lo scorso 8 giugno la giunta ha approvato il Documento preliminare di progettazione dell’opera, ieri in Gazzetta ufficiale è stato pubblicato il bando di gara europeo.
«Un bando – ha spiegato il vicesindaco Andrea Micalizzi – che vale complessivamente 5,2 milioni di euro. Di questi 2,9 milioni di euro sono destinati alla progettazione preliminare, definitiva ed esecutiva, mentre ciò che resta (quasi 2,3 milioni) servirà per la direzione lavori. Un’opzione, quest’ultima, di cui a seconda dell’offerta decideremo di avvalerci o meno».


Il cronoprogramma

In tutti i casi le offerte dovranno arrivare entro e non oltre il prossimo 31 agosto. A quel punto sarà una corsa contro il tempo per realizzare l’opera. A fine settembre, infatti, sarà indicato il progetto vincitore della gara ed entro il prossimo dicembre saranno pronti i primi rendering e quindi le immagini della nuova questura. A giugno dell’anno prossimo, poi, dovrà essere elaborato il progetto definitivo, mentre l’esecutivo arriverà nell’autunno 2024. Fatto questo, i lavori saranno messi in gara e assegnati entro la fine dell’anno prossimo. Questo significa che i cantieri si apriranno nei primi mesi del 2025 per durare circa tre anni. Di conseguenza l’immobile dovrebbe essere ultimato per il 2028.
Trattandosi di una struttura utilizzata dalla polizia di Stato, per ragioni di sicurezza e segretezza alcuni documenti indispensabili per la formulazione dell’offerta saranno inviati ai concorrenti solo a seguito di richiesta con sottoscrizione di apposita dichiarazione di rispetto del vincolo. Micalizzi non nasconde poi che si tratta di un intervento decisamente ambizioso e che l’obiettivo è che a progettarlo sia uno studio professionale affermato e in grado di garantire professionalità che spaziano nei campi più svariati.

Gli sviluppi

«La composizione del gruppo di lavoro per la progettazione dell’opera dovrà essere di almeno 9 professionisti – ha concluso il numero due di palazzo Moroni – dovranno esserci un coordinatore delle prestazioni, uno strutturista esperto, un impiantista termomeccanico-termotecnico, un impiantista elettrico-elettrotecnico, un coordinatore della sicurezza, un geologo, un archeologo, un progettista del paesaggio e un progettista di ingegneria dei trasporti oltre ad altri 5 professionisti che dovranno affiancare il lavoro dei loro colleghi».

Come sarà la nuova Questura in via Anelli: sei piani, ospiterà 700 agenti, pronta nel 2028

L'edificio

I numeri della nuova questura parlano di una superficie interessata dall’intervento  di 17mila metri quadri, di una costruzione che si svilupperà  su 6 piani con un cubatura complessiva di 63.800 metri cubi, di 12mila metri quadri calpestabili, di 346 uffici e di 682 persone che lavoreranno all’interno dello stabile. Alla nuova questura, tra le altre  cose, sarà anche aggregato  il Centro interregionale di polizia scientifica  del Triveneto. Nei 6 piani troveranno posto 5.700 metri quadri di uffici, 3mila metri quadri dedicati ai parcheggi (quelli a servizio del personale e dei mezzi della polizia saranno 320) e 2mila metri quadri  saranno dedicati, infine, agli alloggi a disposizione del personale. La struttura  sarà divisa in diverse aree. Si va dagli uffici all’area detenzione, passando per l’archivio generale, i magazzini, gli spogliatoi, l’armeria, l’autorimessa, i locali tecnici e, appunto, le residenze.

 

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Il Gazzettino