Ispettore Donatoni, nuova perizia ucciso dai rapitori, non dalla polizia

Samuele Donatoni
ROVIGO -  Ad uccidere Samuele Donatoni, l'ispettore dei Nocs di Rovigo, la notte del 17 ottobre 1997 sull'autostrada Roma-L'Aquila fu un colpo di kalashnikov...

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ROVIGO -  Ad uccidere Samuele Donatoni, l'ispettore dei Nocs di Rovigo, la notte del 17 ottobre 1997 sull'autostrada Roma-L'Aquila fu un colpo di kalashnikov sparato dai sequestratori di Giuseppe Soffiantini e non un proiettile di una Beretta in dotazione alla polizia. L'ennesimo ribaltamento di una vicenda che si trascina da 20 anni è contenuto in una nuova consulenza dell'ingegner Cristian Bettin, del professor Corrado Cipolla e del dottor Felice Nunziata per la difesa di Claudio Sorrentino, l'agente dei Nocs che assieme a Stefano Miscali è a processo per calunnia.

La nuova consulenza si articola in 127 pagine nelle quali, attraverso calcoli, comparazioni ed analisi scientifiche sofisticate, i consulenti di Sorrentino arrivano alla stessa conclusione alla quale giunsero i periti nominati dalla Procura di Roma nel primo grado di giudizio, il professor Carlo Torre e il perito Pietro Benedetti. Vale a dire che Donatoni fu ucciso da un colpo di kalashnikov sparato dal bandito Mario Moro all'altezza dello svincolo dell'autostrada per Riofreddo.
Ma la sentenza della corte d'Assise che ha assolto Giovanni Farina, il capo della banda ed ultimo ad essere processato per quei fatti, ha cambiato l'esito del processo. Una sentenza tra l'altro passata in giudicato in Cassazione. Così sono stati rinviati a giudizio per calunnia Stefano Miscali, l'agente che secondo quest'ultima sentenza sparò a Donatoni e che ha sempre negato (l'accusa di omicidio colposo è prescritta) e Claudio Sorrentino (accusato anche di falsa testimonianza per aver coperto Miscali). La nuova consulenza tecnica, già depositata al Giudice dell'udienza preliminare - che non ha accolto la richiesta della difesa di sentire uno dei consulenti ritenendo che l'audizione non fosse decisiva ai fini dell'emissione di una sentenza di non luogo a procedere ma che fosse necessario approfondire l'intera vicenda in sede dibattimentale - sarà nuovamente depositata al processo che si aprirà a febbraio davanti alla V sezione collegiale del tribunale di Roma.

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Il Gazzettino