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VENEZIA - Non per caso, in uno degli ultimi Carnevali, si era travestito da Batman. Perché il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro quell’attitudine “interventista” nel nome della legge ce l’ha proprio nel sangue. Era successo nel 2015, appena eletto per il primo mandato, quando in via Piave - strada dello spaccio davanti alla stazione di Mestre - aveva rincorso e bloccato due pusher. È ricapitato ieri, in Piazzale Roma, riva sul Canal Grande. La differenza? Sette anni in più (Brugnaro ne ha compiuti 60) e una frattura delle costole in seguito al malore che lo ha colpito lo scorso 25 marzo, quando ha rischiato la vita, salvato da un massaggio cardiaco che qualche segno lo ha lasciato. Ciò malgrado ieri pomeriggio ha bloccato un nordafricano che, in preda all’alcol, si era denudato per tuffarsi sotto il ponte di Calatrava, davanti all’hotel Santa Chiara. Non è stato il primo e probabilmente non sarà nemmeno l’ultimo, alle porte di un’estate calda che richiama turisti e “cafoni” di ogni genere.
Non basta il deterrente dei daspo (i provvedimenti di espulsione dal Comune) e delle multe (450 euro per chi si tuffa nelle acque della Serenissima). Da ieri chi ha idee malsane sa che può imbattersi nel sindaco-Batman. Con Giancarlo Gentilini, Treviso aveva sperimentato il sindaco-sceriffo. Con Brugnaro, Venezia rilancia col sindaco-supereoe.
Sostenuto, stavolta, dal suo staff e dal direttore generale del Comune, Morris Ceron, al quale inevitabilmente toccheranno ora i galloni di Robin.
Nessun superpotere. Solo la coincidenza di essere nel posto giusto al momento giusto, a bordo del “bat-scafo”, il motoscafo personale che Brugnaro usa per i suoi spostamenti in laguna. E la prontezza di riflessi di lanciarsi contro il malfattore di turno.
Ieri, verso le 18, il sindaco e il suo staff stavano tornando in terraferma dopo una serie di incontri a Ca’ Farsetti, sede del Comune vicino a Rialto.
Arrivati quasi a piazzale Roma, sotto il ponte di Calatrava, la vista del tuffatore che stava tentando di risalire a riva.
In poco più di un minuto sono arrivati i vigili dal vicino posto di polizia municipale e hanno preso in consegna il tuffatore, che ha cercato di resistere, togliendosi pure le mutande. Inevitabile il daspo, la multa per tuffo abusivo e una probabile denuncia per atti osceni.
Chissà se mai qualcuno gli spiegherà che potrà scrivere nel suo curriculum di essere stato fermato da un sindaco. Che, detto per inciso, mica per nulla ha fondato un partito che si chiama “Coraggio Italia”.
Il Gazzettino