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TREVISO - Multe e denunce in arrivo per chi, sabato pomeriggio, ha partecipato alla manifestazione dei No vax in piazza dei Signori, ma anche a Castelfranco e a Montebelluna. E saranno decine. Gli investigatori della Digos stanno esaminando i video girati dalle telecamere di sicurezza posizionate nei centri storici. Un monitoraggio completo per evidenziare le violazioni commesse e per riconoscere più facce possibili. Migliaia i volti da esaminare e a cui dare un nome, innumerevoli le situazioni da valutare. Sotto la torre civica trevigiana si è visto di tutto: gente senza mascherina, assembramenti, le più elementari regole anti-contagio bellamente ignorate. Le sanzioni saranno quindi numerose, come fa chiaramente capire il prefetto Maria Rosaria Laganà: «Sarà impossibile sanzionare tutti perchè in piazza c’erano tantissime persone - ammette - ma la questura sta esaminando i video e dove potremo eleveremo le dovute sanzioni, le disposizioni in materia sono molto chiare. Ormai sembra diventata una sfida alle regole, ignorando però i rischi per la salute che si corrono». Il prefetto poi ammette: «Ci saranno sanzioni, ma ci rendiamo con che la loro entità (400 euro) non è tale da disincentivare certi comportamenti. Ormai non sono più così punitive».
I “RICERCATI”
Parallelamente all’esame dei video è partita la caccia agli organizzatori. Le manifestazioni viste nella Marca, e nelle altre province, non erano autorizzate: «Più che non essere autorizzate - spiega il prefetto - non è arrivata nessuna comunicazione del loro svolgimento nei tempi previsti, almeno 48 ore prima. La gente si è radunata rispondendo a un tam-tam via social. Ma qualcuno ha di sicuro organizzato, ora vederemo di risalire a chi anche se, considerare le modalità, non sarà semplice». Di sicuro il pericolo di una denuncia per aver partecipato a un evento non autorizzato incombe su chi ha preso la parola al megafono, salendo sulla panchina della piazza per farsi notare di più. L’eventuale pena arriva fino a tre mesi di reclusione.
LO SCONCERTO
La massa di gente scesa in strada fa però anche riflettere: «I vaccinati sono ormai tantissimi - continua il prefetto - ma persiste uno zoccolo duro che non intende vaccinarsi, che non intende capire.
L’APPELLO
A osservare sconsolato le scene di sabato c’è stato anche Francesco Benazzi, direttore dell’Usl 2: «Sulla manifestazione non mi esprimo, cerchiamo di andare oltre. Questa gente è andata in piazza, quello che è successo lo abbiamo visto tutti. Chiedo almeno che, tra qualche giorno, vengano a farsi i tamponi. Almeno questo». Benazzi glissa sul tema vaccini, ma tenta di guardare il bicchiere mezzo pieno: «La vaccinazione funziona, è evidente. Ma a queste persone, a chi è andato in piazza a protestare, chiedo comunque di venire a farsi controllare. Ci potranno essere utili per verificare se e come procede la diffusione della variante delta. E ci potranno aiutare a capire se, come siamo sicuri, assembramenti di quel genere contribuiscano all’aumento dei contagi». In questa fase anche alimentare la statistica torna utile per costruire e consolidare un argine al contagio: «Temevamo molto la situazione dopo le feste per gli Europei di calcio invece, fortunatamente, con i tracciamenti siamo riusciti a contenere i contagi. E questo anche grazie ai vaccini. Vaccinare salva la vita: è un concetto che deve passare sempre più. Le situazioni gravi, adesso, riguardando solo i non vaccinati. In casi rarissimi chi ha fatto solo una dose. Se il termine “gree pass” dà fastidio o non piace, parliamo allora di “vaccini che salvano la vita”. Magari con questa formula chi adesso è scettico si convince e ci aiuta a contrastare efficacemente il Covid».
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