Caccia ai no vax dopo la manifestazione. Il prefetto: «In arrivo multe e denunce»

Lunedì 26 Luglio 2021 di Paolo Calia
LA MANIFESTAZIONE In piazza dei Signori a Treviso sabato pomeriggio
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TREVISO - Multe e denunce in arrivo per chi, sabato pomeriggio, ha partecipato alla manifestazione dei No vax in piazza dei Signori, ma anche a Castelfranco e a Montebelluna. E saranno decine. Gli investigatori della Digos stanno esaminando i video girati dalle telecamere di sicurezza posizionate nei centri storici. Un monitoraggio completo per evidenziare le violazioni commesse e per riconoscere più facce possibili. Migliaia i volti da esaminare e a cui dare un nome, innumerevoli le situazioni da valutare. Sotto la torre civica trevigiana si è visto di tutto: gente senza mascherina, assembramenti, le più elementari regole anti-contagio bellamente ignorate. Le sanzioni saranno quindi numerose, come fa chiaramente capire il prefetto Maria Rosaria Laganà: «Sarà impossibile sanzionare tutti perchè in piazza c’erano tantissime persone - ammette - ma la questura sta esaminando i video e dove potremo eleveremo le dovute sanzioni, le disposizioni in materia sono molto chiare.

Ormai sembra diventata una sfida alle regole, ignorando però i rischi per la salute che si corrono». Il prefetto poi ammette: «Ci saranno sanzioni, ma ci rendiamo con che la loro entità (400 euro) non è tale da disincentivare certi comportamenti. Ormai non sono più così punitive».

I “RICERCATI”

Parallelamente all’esame dei video è partita la caccia agli organizzatori. Le manifestazioni viste nella Marca, e nelle altre province, non erano autorizzate: «Più che non essere autorizzate - spiega il prefetto - non è arrivata nessuna comunicazione del loro svolgimento nei tempi previsti, almeno 48 ore prima. La gente si è radunata rispondendo a un tam-tam via social. Ma qualcuno ha di sicuro organizzato, ora vederemo di risalire a chi anche se, considerare le modalità, non sarà semplice». Di sicuro il pericolo di una denuncia per aver partecipato a un evento non autorizzato incombe su chi ha preso la parola al megafono, salendo sulla panchina della piazza per farsi notare di più. L’eventuale pena arriva fino a tre mesi di reclusione.

LO SCONCERTO

La massa di gente scesa in strada fa però anche riflettere: «I vaccinati sono ormai tantissimi - continua il prefetto - ma persiste uno zoccolo duro che non intende vaccinarsi, che non intende capire. E, intanto, le varianti incombono. In tutto questo pesa, purtroppo, l’esempio negativo dato da quegli operatori sanitari di vario livello che continuano a rifiutare il vaccino contribuendo ad aumentare la confusione. Tante persone magari ancora indecise si fanno influenzare. Eppure i dati parlano chiaro: oggi, in ospedale, ci va solo chi non si vaccina».

L’APPELLO

A osservare sconsolato le scene di sabato c’è stato anche Francesco Benazzi, direttore dell’Usl 2: «Sulla manifestazione non mi esprimo, cerchiamo di andare oltre. Questa gente è andata in piazza, quello che è successo lo abbiamo visto tutti. Chiedo almeno che, tra qualche giorno, vengano a farsi i tamponi. Almeno questo». Benazzi glissa sul tema vaccini, ma tenta di guardare il bicchiere mezzo pieno: «La vaccinazione funziona, è evidente. Ma a queste persone, a chi è andato in piazza a protestare, chiedo comunque di venire a farsi controllare. Ci potranno essere utili per verificare se e come procede la diffusione della variante delta. E ci potranno aiutare a capire se, come siamo sicuri, assembramenti di quel genere contribuiscano all’aumento dei contagi». In questa fase anche alimentare la statistica torna utile per costruire e consolidare un argine al contagio: «Temevamo molto la situazione dopo le feste per gli Europei di calcio invece, fortunatamente, con i tracciamenti siamo riusciti a contenere i contagi. E questo anche grazie ai vaccini. Vaccinare salva la vita: è un concetto che deve passare sempre più. Le situazioni gravi, adesso, riguardando solo i non vaccinati. In casi rarissimi chi ha fatto solo una dose. Se il termine “gree pass” dà fastidio o non piace, parliamo allora di “vaccini che salvano la vita”. Magari con questa formula chi adesso è scettico si convince e ci aiuta a contrastare efficacemente il Covid». 

Ultimo aggiornamento: 08:43 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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