MURANO - I parametri scendono tutti, tranne il cadmio. L'Arpav ha pubblicato la relazione relativa dell'ultimo monitoraggio realizzato a Murano nel corso del 2018...
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La buona notizia è che la concentrazione di polveri PM10 ha superato il valore limite giornaliero per la protezione della salute umana (pari a 50 µg/m3, da non superare per più di 35 volte per anno civile) per 24 giorni su 341 complessivi di misura (7%). La media delle concentrazioni giornaliere di PM10 è risultata pari a 29 µg/m3 (microgrammi metro cubo) inferiore al valore limite annuale di 40 µg/m3 e inferiore alle medie delle concentrazioni di PM10 rilevate nello stesso periodo a Sacca Fisola (33 µg/m3), Rio Novo (30 µg/m3), Mestre - Parco Bissuola (30 µg/m3) e Mestre - via Tagliamento (34 µg/m3).
Altra notizia confortante riguarda i metalli pesanti come l'arsenico, il nichel e il piombo, le cui medie sono risultate inferiori ai valori obiettivo o valore limite. Si è registrata infatti la netta diminuzione del valore dell'arsenico rispetto al periodo dal 2009 al 2014, diminuzione già registrata nelle indagini del triennio 2015 - 2017. L'arsenico ha continuato a scendere progressivamente nel corso degli anni, vista la proibizione del suo uso se non attraverso speciali e complesse autorizzazioni.
IL PROBLEMAIl cadmio, uno dei principali metalli usati nella lavorazione del vetro artistico per ottenere i colori arancio, giallo e rosso e che al momento non ha ancora trovato un valido sostituto, continua ad essere invece un valore critico.
Se il valore obiettivo o limite è di 5 ng/m3, in realtà si è registrata una media di 233,6 µg/m3. Un valore molto elevato la cui concentrazione si verifica solo nell'isola di Murano proprio perché usato nella lavorazione del vetro. Insomma come scrive Arpav, si conferma quindi la criticità legata alle concentrazioni di questo metallo già emersa nelle precedenti indagini di Arpav effettuate dal 2009 al 2017.
UNIONE EUROPEAChe il cadmio sia sotto esame anche da parte dell'Unione europea è risaputo, visto che già in passato si era espressa sull'interruzione dell'utilizzo di questo prodotto chimico.
Il cadmio è infatti considerata una sostanza tossica, ma tuttavia è uno degli elementi fondamentali nella lavorazione del vetro artistico che al momento, purtroppo, nonostante l'interesse internazionale su questa materia, non ha ancora trovato una diversa applicazione che garantisca la stessa resa del prodotto.
Manuela Lamberti Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino