Troppi conigli sulle mura di Treviso: sono dannosi, scatta la cattura

Troppi conigli sulle mura di Treviso: sono dannosi, scatta la cattura
TREVISO Sono troppi. E oltre a rappresentare ormai un danno per l'ambiente che li circonda, rischiano anche di diventare pericolosi per via della tendenza a uscire in...

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TREVISO Sono troppi. E oltre a rappresentare ormai un danno per l'ambiente che li circonda, rischiano anche di diventare pericolosi per via della tendenza a uscire in perlustrazione sulla strada non appena cala la sera. Sono i coniglietti della penisola Paradiso, con gli anni diventati uno dei simboli delle Mura e un punto di riferimento per i bambini. Ma quando erano una ventina, andava tutto bene. Adesso che sono quattrocento, ma il numero esatto non lo sa veramente nessuno, sono diventati un vero problema. E a Ca' Sugana hanno deciso di prendere in mano la situazione. Nella giunta di martedì l'assessore all'Ambiente Alessandro Manera ha dato il via all'operazione di cattura di tutti i coniglietti presenti. Verranno poi affidati a un'associazione animalista che provvederà a dargli in adozione. Quelli che rimarranno, saranno sterilizzati e riportati ai piedi delle Mura. 


IL NODO

«Il numero dei conigli della Penisola Paradiso è eccessivo, sono tantissimi e dobbiamo fare qualcosa - ammette Manera - scavano le loro tane nelle sponde che, in certi tratti, rischiano di cedere. Senza contare che sono talmente tanti che qualche esemplare si avventura anche sui passaggi pedonali e, soprattutto, in strada. Prima che la situazione degeneri abbiamo deciso di intervenire in rispetto dell'ambiente e degli animali». A rendere la situazione ancora più problematica è poi la piaga degli abbandoni: «Purtroppo - continua l'assessore - sono sempre di più le persone che liberano il loro coniglietto domestico all'interno della Penisola. Cibo e riparo non mancano, queste bestiole si adattano facilmente e si riproducono».


LA STORIA

Lo stesso identico problema fu affrontato anche dal predecessore di Manera, Luciano Franchin responsabile dell'ambiente nella giunta Manildo. Anche in quel caso si diede il via a una campagna di cattura e sterilizzazione. Passati pochi anni, la situazione è tornata la stessa. Ma nessuno ha intenzione a rinunciare ai coniglietti, portati per la prima volta da Giancarlo Gentilini quando, da sindaco, decise che quella penisoletta tra le storiche Mura e il Put, immersa nel verde, potesse diventare la casa di alcuni animali domestici. Per anni ci furono anche la caprette, poi rimasero solo conigli e oche. 


LA MODALITÀ

«Dobbiamo agire in fretta - ammette Manera - a giorni apriremo un bando per trovare un'associazione in grado di organizzare un'operazione di cattura efficace e incruenta per gli animali. Poi cercheremo un'associazione a cui affidare i coniglietti catturati. Provvederanno loro alle adozioni. Alla fine, il Comune si terrà quelli che rimarranno. Verranno però sterilizzati e riportati nella penisola. Nel frattempo faremo appelli per bloccare il fenomeno degli abbandoni». Agli appelli, ovviamente, si affiancheranno anche le sanzioni. Abbandonare un coniglietto ha la stessa valenza che disfarsi di un cane o di un gatto. Si tratta di maltrattamento punito sia con una multa che con una denuncia. E la polizia locale vigilerà anche su questo.

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Il Gazzettino