VENEZIA - Dalla prossima settimana potrebbe costare molto caro comprare a Venezia una borsa, un orologio, una maglia da un venditore abusivo: 200 euro di multa. Lo ha deciso il...
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La decisione si basa sui dati in possesso della Prefettura che danno la contraffazione in forte aumento nei primi sei mesi del 2014 (peraltro grazie anche ad un’intensificazione dei servizi repressivi): i capi d’abbigliamento sequestrati sono passati dai 5mila 261 del 2013 a 4mila 956 fino a giugno 2014; gli orologi da 1018 del 2013 ai mille di metà 2014, la merce varia e giocattoli dai 158mila 222 pezzi del 2013 agli 88mila 500 di fine giugno. E l’atteggiamento della gente (si veda la recente reazione dei bagnanti di Jesolo di fronte all’operazione anti-abusivi) rimane piuttosto comprensivo coi venditori. Anche per questo l’iniziativa della Prefettura non si limiterà alla repressione della vendita, ma andrà a punire anche i compratori, non semza averli prima adeguatamente "catechizzati". La campagna (curata da un gruppo di studenti del corso di marketing di Ca’ Foscari) prevede infatti anche forme comunicative piuttosto strong, come la posa di sagome di morti sui luoghi del commercio, con la scritta "fake kill your style", il falso uccide il tuo stile; ci saranno anche dei totem in varie lingue sui mezzi di trasporto, e dei messaggi sui social network (hashtag "fkysvenice").
«Chi acquista merce dai venditori abusivi - spiega il prefetto - sa da dove proviene. Mi rendo conto che la gente vede solo dei "poveracci" sotto il sole. Si deve però ricordare che dietro di loro ci sono produttori e grossisti e che le forze dell’ordine vengono spesso aggredite».
«Se nessuno comperasse quella merce - da’ man forte al prefetto Jacopo Giraldo, della Camera di commercio - non ci sarebbe nemmeno mercato». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino